Mina
Il corvo
Dietro alle lenti, due begli occhi neri
E sotto il taglio finto di un sorriso
Io lì di fronte vuota di pensieri
Con la farina sparsa sul mio viso
Sembro un pagliaccio travestito a lutto
Che si domanda che sto a fare qui
Lui sembra un corvo nero e brutto
Che vuole solo farsi dire sì
E mi domanda cose senza senso
Cose dovute alla stupidità
Di un corvo che vuole il consenso
Solo dai corvi della sua città
Appollaiato sulla sua poltrona
Lui mi colpisce col suo becco acuto
Potrei annegarlo con un solo sputo
Meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo, solo un giorno fa
Ero lontana con la mia dignità

E saltellando sulla scrivania
Lui sta mangiando sulla pelle mia
E sta cercando con la sua miopia
Di dimostrare la sua verità
Io che credevo nell'intelligenza
Nella sapienza di chi è messo là
A giudicare solo con coscienza
Senza pensare alla sua vanità
Adesso parlo con un corvo nero
Che ascolta tutto ma non sente più
Lui sta volando come uno sparviero
E non c'è modo di tirarlo giù
Dietro alle lenti, due puntini neri
E sotto il taglio finto di un sorriso
Io lì di fronte, vuota di pensieri
Con la farina sparsa sul mio viso
Sembro un pagliaccio travestito a lutto
Che si domanda che sto a fare qui
Lui proprio un corvo nero e brutto
Che vuole solo farsi dire sì
Appollaiato sulla sua poltrona
Lui mi colpisce col suo becco acuto
Potrei annegarlo con un solo sputo
Meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo, solo un giorno fa
Ero lontana con la mia dignità