Fachacha
Aveva solo 6 anni
Questa è la storia di un piccolo
Un piccolo pargolo di nome Kolo
Trascinato dalla madre fino al molo
Decise che per lui era meglio andarsene
Il Paese era in guerra, gente morta per terra
Il pargolo vide la madre
Solo lei, senza padre
Non aveva capito le sue intenzioni
Per quanto sentisse provenire dalle case
Strani rumori
"Dai Kolo, sali sulla nave"
"Vieni, navighiamo sul piave!" rispose no
"Non verrò nè ti raggiungerò
Scapperò da nord se ci riuscirò
Non so quello che potrò
Kolo"
E il piccolo tratteneva le lacrime
Non riusciva a piangere e veniva portato via
Da un amico di famiglia, uno della polizia
Che lo guardava con una certa bramosia
Kolo gli prese la mano mentre sussurrava
"Voglio la madre mia...
Voglio mio padre Karja"

Il traghetto si rifornì e si staccò da terra
C'era un caldo, sembrava di stare in una serra
Il piccolo Kolo era triste e non parlava coi suoi amici
Guardava il paesaggio ricco di Boom demoniaci
Causate dai della patria i più temuti nemici
Vide l'acqua gelida e profonda e ci si gettò
Sentiva i canti della madre tra onda e onda
Nessuno si accorse che non c'era più
E che si era buttato nel più profondo dei blu
Incominciò a nuotare, le onde lo spingevano a riva
Voleva vedere se sua madre era ancora viva
E più si avvicinava più la sua idea era vaga
Se l'avesse trovata sarebbe diventata per lui una maga
Arrivò a terra, panni zuppi, città deserta
Nessuna anima che urlava o scappa via
Rigido silenzio che occupava le strade
Kolo si recò quindi da sua madre
Vide la casa, mezza distrutta
Ma si reggeva ancora in piedi tutta
Aprì la porta, tutto in disordine e salì gli scalini
Sua madre era ferita per terra, respirava a malapena
Kolo gli diede una pacca leggera sulla spalla nera
Era lei! Era ancora viva! Era vera!
La mamma lo riconobbe, non perse i sensi
Non sapeva come reagire, cosa dire
Era troppo tardi per lei e per lui
Per quel bambino che di anni ne aveva solo sei