Gli artisti a cui mi ispiro sono morti dentro o morti proprio
Vorrei vederti per venirti dentro meglio non vedersi proprio
Voglia di fermare il tempo via col vento fiori di loto
Vorrei dirti che sto meglio meglio dire poco
Sveglio anche stanotte scrivo le mie tenebre per gioco
Schiavo del tuo genere venere genero cenere felice anche per poco la mia fenice brucia attimi aspettando un fuoco
Brucio relazioni e spengo il rogo abbraccio sensazioni call me corpi copriti che faccio male come il vuoto colpi toglimi dalla tua vita toglimi il respiro fogli che mi tagliano le dita in giro vedo anime incollate ad un sorriso corpi stanchi banchi di nebbia umore grigio da piccolo ero positivo ho imparato che è il realismo a tenermi vivo mi ci aggrappo come a un buon amico o un cappio e ancora li che inciampo finisco con la faccia nella stessa merda da qualche anno tipo sentirsi soli con qualcuno affianco riempire i fogli altrimenti voleranno via come d’incanto che se non scrivo tu sei come musica felicità o un rimpianto ti lascio fogli e notti in bianco
Spegni la testa per un po ogni richiesta è un obbligo a volte ho l’ansia a volte boh avvolto tra le tue braccia smette per un po a corto d’aria testa arida metto un beat e scarico faccio click e cambio flow finisco qui e poi ci sono beviamo un drink un film e il resto è intimo perdono come guardarsi gli occhi e scriverci chi sono come smetter di parlare che il respiro sopra il collo sotto al cielo è come la calma più reale