Pippo Sowlo
SIGARETTE INDIANE 美的
Non è una canzone d'amore, è una canzone d'ottobre
È un eufemismo, ma chiamiamole giornate storte
Prendi un autobus, ti scaraventa nel deserto
È come cinema d'autunno, esci e senti freddo
Ho disperso tutti i pezzi di me stesso
Ho perso tempo, ho perso anche tutto il resto
Incontro gli altri, gli dico che sto reagendo
È come il cinema d'autunno, esci, è buio pesto
Fuori pioveva, dentro sigarette indiane
Non è la solitudine che mi fa stare male
Ma il fatto spicciolo di essere normale
Inizio, svolgimento, fine: è tutto così lineare
Tutto così plateale, sono un altro, sono stanco
Tu ti arrabbiavi e poi scopavamo in un parco
Oggi non voglio uscire, resto a casa
In fondo la realtà effettiva è sopravvalutata
Io lo so che tu mi amavi perché provavi a cambiare
Questa mia forma d'immobilismo spirituale
Ma anche tu sei sprofondata birra in mano sul divano
Litigavamo, mettevo un disco e non ascoltavo
Non ascoltavo, che facciamo partiamo insieme?
Quattro giorni a Copenaghen e vediamo che succede
Con gli occhi stanchi e l'aria di sfida ma per favore
Come se ci fosse una risposta e si trovasse altrove
Le chiacchiere forzate, la droga, le risate
La vita a progettare, ma resta tutto mentale
Passarla e poi fumare, e poi pensare di viaggiare
Ma è solo un'altra sovrastruttura concettuale
Vuoi la verità? Sono un nichilista da bar
Fingo scetticismo per non affrontare la realtà
Passami l'accendino così inizia la mia cura
È fingere disillusione, ma in realtà è solo paura