IMURI
200 sigarette
Sapevo che non l'avrei trovata a casa quel giorno, ma andai lo stesso
Immaginavo che prima ancora di abituarsi al buio, sapesse da che parte andasse quella strada
Mi guardo allo specchio e i miei occhi hanno qualcosa dirti, hanno qualcosa da dirti

Che ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti
Che ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti

Ci sono giorni in cui sono bravo a segnare, altri giorni in cui sono bravo solo a parare
E adesso corpo stremato ti riposi in nessun posto, mi scaldo per l’ultima volta al fuoco del nostro trascorso, e poi ridotto in cenere il tizzone io ti lascio andare

E ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti
E ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti

Ed io che vinta la vergogna della preghiera, come potrò mai Dio perdonare la tua inesistenza. Ed io che vinta la vergogna della preghiera, come potrò mai Dio perdonare la tua inesistenza

E ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti
E ho fumato duecento sigarette per non toccarti, per rispettarti, per non amarti