Giuseppe Verdi
More, Elisa, lo stanco poeta
More, Elisa, lo stanco poeta
E l'estremo origlier su cui more
È quell'arpa che un tempo l'amore
Insegnava al suo spirto gentil

More pago che pura risplenda
Come quella d'un angiol del cielo;
Giacerà senza frale e uno stello
Fiorirà tra le corde d'april

Dono estremo, per te lo raccogli
Senza insano dolor, senza pianto;
Una lacrima cara soltanto
Solo un vale che gema fedel

Che quest'alma già lascia le care
Feste, i canti le danze, gli amori
Come un'aura che uscendo dai fiori
Odorosa s'effonda nel ciel