Michele Canova
Il punto in cui tornare
Sveglia con la faccia spenta
Un pensiero che mi guarda
Il destino è una coperta che non copre
Che non basta
Oggi ho una maglietta bianca
E un sorriso troppo stanco
Tra le mani una conchiglia
E un biglietto senza il viaggio

C'è una linea di confine tra parlare e respirare
C'è un momento in cui il silenzio nell'attesa fa rumore
E io ti aspetto qui sotto un cielo di parole
Nell'ipotesi infondata che un ricordo può bastare
E resto ancora qui nella vana convinzione
Che la tua costellazione sia la stanza in cui abitare
Il punto in cui tornare

Ohh

Siamo usciti ormai di scena come titoli di coda
In una notte lunga un giorno senza darci mai la schiena
Ed ora quello che mi serve è solo un po' di meraviglia
Qualche cosa che somigli a una felicità distratta

C'è un momento per amare, uno per dimenticare
C'è un momento in cui il silenzio, il silenzio fa rumore
E io ti aspetto qui sotto un cielo di parole
Nella tragica giornata in cui l'eroe finisce male
E resto ancora qui nell'amara convinzione
Che la tua costellazione sia la stanza in cui abitare

Sei quel nodo che non sciolgo e non riesco a decifrare
Sei la costante interferenza che continua a disturbare
La sottile dipendenza a cui non posso rinunciare
Senza poi rendermi conto che invece ti ho perso

E io ti aspetto qui sotto un cielo di parole
Con la bandiera bianca di chi sta per naufragare
E resto ancora qui nella vana convinzione
Che la tua costellazione sia la stanza in cui abitare
Il punto in cui tornare

Oooh