Vincenzo Spampinato
Il portiere, il suggeritore... gli altri
Fu che il portiere era stanco di subire
In zona Cesarini dribblò gli avversari
E si presentò da solo nell’altra area di rigore
Con tutta la sua forza e con tutta la sua rabbia
Scaricò il pallone nella rete fino a farla tremare
E fu che il suggeritore era stanco di sussurrare
Saltò come un gatto dalla sua trappola di legno
Si mise in mezzo al palco, cominciò a gridare:
“Voglio il camerino migliore, voglio un grande applauso
E la mia foto sul giornale”
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana
E fu che il dottore era stanco di veder morire
Licenziò la sua infermiera, diede fuoco all’ospedale
E cominciò a correre come un pazzo per le scale
Raccolse i suoi malati ad uno ad uno, li caricò sull’auto e poi
Li portò a ballare
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana
E fu che il profeta spiritoso era stanco di aspettare
Strappò con violenza il parrucchino a quel lungo, arrogante presentatore
Gli disse: “Tu che hai fatto sempre il bello e il cattivo tempo, adesso fai silenzio...
C’è un’altra campana”
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana
C’è un’altra campana