Vincenzo da Via Anfossi
Solo Andata
[Intro: Marracash]
Ehi, ehi, Fuossera e Dogo Gang
Ehi, ehi, Fuossera e Dogo Gang
Ehi, ehi, Fuossera e Dogo Gang
Ehi, ehi, Fuossera e Dogo Gang
[Rit.: Pepp J One (tradotto)]
La verità è di chi si mette il cappotto
Scende e dice che oggi è un altro giorno
Voglio vedere tutti i fratelli per fare un viaggio nel loro bene
Senza passaporto porta la rabbia che da qui non ci muoviamo
Niente da vedere perchè tanto noi siamo
Il ritornello visionario di chi ha sempre sopportato
È un viaggio solo andata
[Strofa 1: Sir Fernandez (tradotto)]
Parte un viaggio solo andata
Sentendo sotto i piedi i passi del passato
Pale e sirene danno il tempo nella giornata
Fronti bagnate da un sudore ghiacciato pronti ad un affronto
In mezzo ad una via che è cambiata
Sui muri il cammino di ragazzi marchiati, sentieri segnati
Dove il sipario è calato
Ormai il silenzio è sceso troppa gente uccisa
Per il ministro è pronta la crisi e conta i morti sulla visa
Avvisa il resto e l'odio dove è stato messo
Con la faccia bella di chi commisera, affronta il grosso con il minimo
Non la fotte la gente che ci ride, i ferri in testa aggravano
Con gli occhi chiusi è saggio prendere la vita per viaggio
E te ne fotti di qual'è il paesaggio
Vivere il male riempie di rabbia
Dai addosso alla gente che non lo vede dal coraggio
È solo andata questo viaggio
È solo andata fra, è solo andata
[Strofa 2: Vincenzo da Via Anfossi]
Sono seduto dietro, mani legate dietro
Sbirri a meno di un metro li vedo dal vetro
Vedo quanta ignoranza sfoggia da quel sorriso
Non ha capito che il mio sguardo fisso è un avviso
"Come ti chiami? Hai precedenti?"
Il mio nome scritto sopra i documenti
Si fa arrogante mentre sfoglia le carte
Sa che, non è più forte ma si cala nella parte
Il terminale parla della mia vita
Quel foglio omicida, e la sua lingua è rapita
Muta, pensando all'ultima ora del [?] fatale
Ma sa che la mia impronta è mortale
Mister calibro nove, sulla traccia e in disco fra
Carico, come a briscola
"Ok, scendi qua"
È sola andata ma abbasso il volume
Che ti sfondo l'acustica
[Rit.: Pepp J One (tradotto)]
[Strofa 3: O'iank (tradotto)]
Questo suono martella nelle case
Entra dentro e in testa pressa
Le pale di un elicottero scandiscono il tempo che si mangia il sonno e il perdono
Non bastano le voci dei cronisti per descrivere le sensazioni di chi continua a vivere
Privo di protezione cercando una posizione
Tutti i giorni nella televisione sputano sentenze a spiovere, un caso da ricovero
Questo posto è malato per chi gestisce la pubblica opinione
Provano a risolvere intanto il due Dicembre arriva il vento caldo
Piovono polvere e proiettili non si contano più le notizie nere
Un blitz con dieci arresti ogni trenta sagome
Le mani nostre pagano conti a chi la sera
Posa le manette insieme al ferro gelato
Che lo fa sentire forte ed appagato
La coscienza ormai è stata toccata
Il suono della voce di chi ha sempre sopportato
Questo viaggio di chi ha sempre cercato
È solo andata
[Strofa 4: Marracash]
Sto in sta zona da tot tempo e ormai la amo
Per abitudine, come in un matrimonio combinato
Chiamalo quartiere, rione o barrio, esserci nato
Un ticket, della lotteria al contrario
Il destino ha un Patek Philippe, scazzo in auto
Scende uno col serramanico e l'altro che prende il click
Telecamere, sui lampioni i fra miei, prima o poi
Commettono sempre gli stessi errori, fra
Figli di un Bronx minore, come Lanzetta
Fra, figli dell'occasione, bocca chiusa ed occhi aperti
L'impasto trema nel palmo, restare calmo
Lo sbirro ha viso da sbarbo ma mi sta odiando
E tira fino a strappare, tira a campare
Senza assistenza sociale ci si fa assistenza personale
Tira compare per sollecitare il cuore
Abbattere, vattene, ed io il primo a restare qua
[Rit.: Pepp J One (tradotto)]
[Strofa 5: Pepp J One (tradotto)]
Questione di soldi o di paura ne fanno i magistrati? La strada è vuota
La gente non è più distratta, è il periodo di chi ci commisera
Non rischiate nella sessantasette
Il padre di ciccio lo disse al telefono: "stanno nelle auto ubriachi di vendetta!"
La critica cresce, ne fanno ora un fatto di stato
Prima di ora tutto normale
La malattia esisteva già si radicava nelle teste dei bambini bruciati
È un viaggio solo andata tra fiducia e paura
Il tempo si riduce in mezzo alle esperienze crudeli
Ed un articolo di giornale dice quali sono le strade da evitare
Mi sento una matricola se penso al domani
Teoria e per la pratica sciogliamo i cani la fame è troppa
La fama è una lama che taglia la gola a chi dorme
Il tempo scorre e ogni giorno è un esame
Non siamo un tramite noi ci viviamo
È una linea da valicare per vedere quanto vali
Ecch'i sfaccim'
[Rit.: Pepp J One (tradotto)] X2