Oruam
Sindrome di Stoccolma
[Strofa 1]
Distruggimi nel corpo e nello spirito
Mordimi come un lupo, succhia via la mia energia col mio respiro
Lasciami senza niente, senza denti, senza rime o accenti
Poi leva le tende tipo pelle di un serpente
Voglio che tu mi domini, schiavo della mia domina
Fedele servo vuoto non brilla di luce propria
Poi raccoglimi e poi stritolami fra le tue spire
Strozzami fra le tue braccia, rendimi la preda di Artemide a caccia
Svuotami di tutto quel chе ho, delle rime, dеl mio flow
Del carattere finché non dico Stop! (Stop!)
Fammi tornare in vita come Osiride con Iside
Fegato di Prometeo, fai ricrescer la libidine
Non darmi mai una tregua, come fossi una strega
Incanto senza sosta, sto alzando un po' la posta
Non riesco più a sottrarmi a questo giogo che mi scortica
Non posso farne a meno, ma so il male che poi mi fa
[Ritornello]
Tipo il mio peggior incubo, ma senza io non dormo
Costante mi accompagna sulla strada del ritorno
Mi appronto alla battaglia, ma senza suonare il corno
Un mix fra donna angelo e fra un'attrice porno
Non posso farne a meno, ma mi fa venire meno
Rende vani questi sforzi, provo a essere forte e tremo
Aggancio il chiavistello, ma tengo aperta la porta
Innamorato della morte, Sindrome di Stoccolma
[Strofa 2]
Psicanalizzami, entra dentro i miei pensieri
Nutriti e cannibalizzami, scioglimi come ceri
Pensavo a questo già ieri, il giorno ancor prima e poi adesso
Questa è per te che mi uccidi e per ogni amico che stresso
Prenditi tutto come i soldi di uno sbirro messicano
Tappami in una bara di oricalco, ma con una tua foto in mano
Marchiami a fuoco, come uno schiavo che varca l'oceano
Legami al carro di Achille, trascinami dove vuoi, fai di me scempio
Giungo al punto più alto di sto masochismo mistico
So che non dovrei pensarlo, la forza di farlo non ce l'ho
Miguel Felix Gallardo, ponderato e cultore del calcolo
Ma sto inaspettato mi manca come El Profesor nella Casa di Carta
Ti seguo negli abissi in cielo o dovunque tu sia
Fermami e baciami come su Kirby per ridarmi l'energia
Fammi godere senza ritegno, così forse da sentirmi un po' meglio
Però veloce fai presto che di qui a poco mi sveglio
[Ritornello]
Tipo il mio peggior incubo, ma senza io non dormo
Costante mi accompagna sulla strada del ritorno
Mi appronto alla battaglia, ma senza suonare il corno
Un mix fra donna angelo e fra un'attrice porno
Non posso farne a meno, ma mi fa venire meno
Rende vani questi sforzi, provo a essere forte e tremo
Aggancio il chiavistello, ma tengo aperta la porta
Innamorato della morte, Sindrome di Stoccolma