Paolo Benvegnù
Stefan Zweig
Inseguiti dai fulmini
Sacrificati al mare
Avremo mani bianche
Per sentire il sole
Luminosi e perfetti
Come i passi nella neve
E i tramonti di ieri
Nei racconti a sonagli
Ma io, io, dove sono stato?
Che mi sembra di non aver mai vissuto
E io, dove sono stato
Che mi sembra di non aver mai vissuto
L'anima della tempesta
La danza di un ventaglio
è tutto ciò che resta
Giudico senza sapere
Cosa sia stato di me
Delle mie corse leggere
Sulle colline assolate
Alla ricerca perduta
Del mio sangue impreciso
Dell'impossibile amore
Tra sentimento ed istante
Ma io, io, dove sono stato
Che non mi sembra di aver mai vissuto
E io, dove sono stato
Che non mi sembra di aver mai vissuto
Eppure spuntano i bucaneve
E corrono le autostrade
Senza nemmeno dirsi addio
Come vorrei ingannarmi ancora
E avere sete
Come vorrei ingannarmi ancora
Io sempre distratto e fuori tempo
Lucido le scarpe e preparo l'infinito
Cento gocce dentro ad un bicchiere