Edoardo Bennato
La calunnia è un venticello
La calunnia è un venticello
Un’arietta assai gentile
Che insensibile, sottile
Leggermente, dolcemente
Incomincia a sussurrar
Piano, piano, terra terra
Sottovoce, sibilando
Va scorrendo, va ronzando
Nelle orecchie della gente
S’introduce destramente
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar
Dalla bocca fuoriuscendo
Lo schiamazzo va crescendo
Prende forza a poco a poco
Può bastare
La confessione di un pentito
Magari di uno che fa un nome a caso
Solo perché gli salta la mosca al naso
Può bastare
E una notizia per sentito dire
Va prima pagina di un giornale
E poi diventa una verità ufficiale
La calunnia è un venticello
Ma in un lampo diventa una tempesta
E produce un’esplosione come un colpo di cannone
Un terremoto che fa tremare
Un tumulto generale
Che fa l’aria rimbombar
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Va a crepar
Può bastare
Una notizia per sentito dire
Una soffiata più confidenziale
Che è quello è un nome che porta male
E allora tocca ferro
E quel nome non nominarlo
È un pregiudizio senza fondamento
Ma che ti costa rispettarlo
La calunnia è un venticello
Un’arietta assai gentile
Che insensibile, sottile
Leggermente, dolcemente
Incomincia a sussurrar