Simone Cristicchi
Il Sipario
Chiuso il sipario rimane silenzio e coriandoli
Sul palcoscenico orfano dei suoi spettacoli
Giusto il tempo per l’ultimo inchino, poi si chiude per sempre un teatro
Con le mani ormai mute di un pubblico che non applaudirà più
Sul cartellone mai più la magia delle favole
Solo polvere agli angoli e lo scricchiolìo delle tavole
Cento e più locandine ingiallite, la platea di poltrone scucite
Tutto pronto per il gran finale, ma non si concederà il bis
Si alzino i signori spettatori in piedi, che adesso si va
Dove non si mangia con la poesia, ci si abbuffa di realtà!
Mai più commedie, risate, né compagnie sgangherate
Mai più meraviglia negli occhi sarà...
Muore un teatro nell’indifferenza dei numeri
Nell’ottusità di questi tempi velocemente immobili
In un mondo ormai in sedici noni, e famiglie abbonate a divani
Con le mani ormai piene di telecomandi e visioni in 3 D
Si alzino i signori telespettatori che adesso si va!
Spalancate quei portoni di legno su un’altra felicità!
Si aprirà ancora il sipario, ci sarà il tutto esaurito
E la meraviglia negli occhi ritornerà...
Signore e Signori, questa sera sul palcoscenico solo per voi
La straordinaria parata della grande macchina del teatro:
Truccatrici, macchinisti, direttori artistici, pagliacci, autori
Capocomici, costumisti, attori, musicisti, ballerine
Fonici, scenografi, datori luci, registi, bigliettai...