Giorgio Gaber
Dialogo 1 (prosa)- Un’idea
- Chi sei?
- Mah, non so
- Chi sei?
- Sono un non so
- L’ironia è un’arma della borghesia, chi sei?
- Sono, sono uno che scrive
- Ah, sei un poeta
- Beh, chiamami come ti pare
- Un poeta rivoluzionario
- Si rivoluzionarlo
- E di cosa parli?
- Parlo dell’uomo, dei suoi rapporti, dell’amore, parlo di un albero
- Ah di un albero, era lì che ti aspettavo, ma non lo sai che parlare di un albero in tempo di rivoluzione, è come tradire la rivoluzione?
- C’è la rivoluzione?
- Non fare lo spiritoso, parlavo dell’impegno, dell’impegno ideologico
- Questa l’ho già sentita eh
- L’hai già sentita ma non l’hai imparata
- Non è che non l’ho imparata, è che a me non interessa il cervello che va va chissà dove, deve passare di qui dentro, è l’istinto che mi interessa, lo stomaco
- Aah lo stomaco, era lì che ti aspettavo
- E ma tu mi aspetti sempre da tutte le parti
- Per forza, fai ancora il discorso sui sentimenti, sui dolori, lo so dove vuoi arrivare, ma credi veramente di servire a qualcosa?
- Mah non so, servo a qualcosa? Dite, ditelo voi, servo a qualcosa? Non dicono
- Non servi a niente, sei un poeta borghese, ti rinchiudi in te, non riesci a tirar fuori un’idea, modificarla cambiarla
- Un’idea, modificarla cambiarla elaborarla, non ci vuole mica tanto

È cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un’altra cosa
[ritornello]
Un’idea un concetto un’idea
Finché resta un’idea è soltanto un’astrazione
Se potessi mangiare un’idea
Avrei fatto la mia rivoluzione

[strofa 1]
In Virginia il signor Brown
Era l’uomo più antirazzista
Un giorno sua figlia sposò
Un uomo di colore
Lui disse bene
Ma non era di buon umore

Ad una conferenza
Di donne femministe
Si parlava di prender coscienza
E di liberazione
Tutte cose giuste
Per un’altra generazione

[ritornello]
Un’idea un concetto un’idea
Finché resta un’idea
È soltanto un’astrazione
Se potessi mangiare un’idea
Avrei fatto la mia rivoluzione
[strofa 2]
Su un libro di psicologia
Ho imparato a educare mio figlio
Se cresce libero
Il bimbo è molto più contento
L’ho lasciato fare
M’è venuto l’esaurimento

Un mio amico voleva impostare
La famiglia in un modo nuovo
E disse a sua moglie
Se vuoi mi puoi anche tradire
Lei lo tradì
Lui non riusciva più a dormire

[ritornello]
Un’idea un concetto un’idea
Finché resta un’idea
È soltanto un’astrazione
Se potessi mangiare un’idea
Avrei fatto la mia rivoluzione
[strofa 3]
Aveva tante idee
Era un uomo d’avanguardia
Si vestiva di nuova cultura
E cambiava ogni momento
Ma quand’era nudo
Era un uomo dell’ottocento
Ho voluto andare
Ad una manifestazione
I compagni la lotta di classe
Tante cose belle
Che ho nella testa
Ma non ancora nella pelle

[ritornello]
Un’idea un concetto un’idea
Finché resta un’idea
È soltanto un’astrazione
Se potessi mangiare un’idea
Avrei fatto la mia rivoluzione

La mia rivoluzione
La mia rivoluzione