Giorgio Gaber
Con Quella Faccia Da Italiano
Con quella faccia da italiano
Lui fa l'amore a tempo pieno
Dalla finestra un'aria soffocante
Di un pomeriggio molto indifferente
E fuori c'è il rumore familiare della mia città
E si potrebbe immaginare
Qualche intontito pescatore
Che osserva l'acqua gialla del canale
L'ho sempre detto che è una convenzione
Fanno per finta, tanto i pesci al fiume non ci sono mai
Dalla finestra spalancata
Che straordinaria voce acuta
Una canzone, una di quelle vere
Va avanti e indietro sulle impalcature
Ma cosa avranno sempre da cantare i giovani operai?
Ma soprattutto c'è una stanza calda
Un grande letto, un tavolo e un comò
E noi sdraiati che si fa l'amore
Per distrarci un po'
Forse è il momento meno adatto
Per occuparsi del soffitto
Ma mi è saltata all'occhio una righina
E poi una macchia che si vede appena
Maledizione, qui c'è già il problema dell'umidità
Per ora lui non è coinvolto
Non guarda mica verso l'alto
Io mi avvicino quasi con amore
Gli parlo un po' delle soffittature
Gli chiedo anche se mi può mandare qualche suo operaio
Non deve mica aver capito
Perché mi guarda un po' intronato
Con me non parla mai del suo cantiere
Per una strana forma di pudore
Non serve a niente avere un ingegnere al posto di un playboy
Lui mi travolte col suo grande amore
Io, io, io onestamente potrei far di più
Ma c'ho anche da dare un'occhiata al muro
Che non venga giù
Con quella faccia da italiano
Lui fa l'amore a tempo pieno
Sono momenti in cui si dà di matto
E viene fuori, oltre che al soffitto
Anche un aristocratico sospetto contro gli operai
Per come han fatto questo appartamento
Senza impegno, senza poesia
Qui ci vorrebbe un po' di sentimento e un po' di fantasia
Senza vestiti, sotto un gran lenzuolo
Spensierati come siamo noi
Giornate intere ad aspettar la gioia
Che non viene mai