Giorgio Gaber
E Poi Hai Anche Il Coraggio Di Chiamarlo Amore
Perché mi rovesci addosso le tue miserie?
Perché mi sbatti in faccia le tue frustrazioni
E appoggi le tue delusioni, i tuoi gravi problemi
Sopra i miei seni?

Perché ogni giorno mi insinui le tue paure?
Perché mi schiacci col peso della tua impotenza
E scarichi le tue tensioni, i tuoi drammi, le angosce
Tra le mie cosce?

E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore
E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore

Ci sono anche dei momenti da salvare
Però chiamarlo amore è esagerato
Per te è un porto comodo e sicuro
In cui ti fermi a riposare, a prender fiato

E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore
E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore

E io che ignoro tutto di me stessa
E io che non so neppure della mia sofferenza
Aspetto serena e fedele che tu mi aiuti
Coi tuoi rifiuti
A volte ci scambiamo dei sorrisi
Che fan più male dei peggiori insulti
Sembriamo dei bambini dispettosi
Non riusciamo a diventare un po' più adulti

Perché sto qui ad ascoltarti senza gridare?
Perché non ho mai un gesto di insofferenza
E accetto la mia condizione senza pudore
Come un dovere?

E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore
E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore
E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore
E poi hai anche il coraggio di chiamarlo amore