Gianni Morandi
Che cosa resterà di me
Lo sai che più s'invecchia
Più affiorano ricordi lontanissimi
Come se fosse ieri
Mi vedo a volte in braccia a mio padre
I pranzi le domeniche dai nonni
Le voglie e le esplosioni irrazionali
I primi passi, gioie e dispiaceri
La prima goccia bianca che spavento
E che piacere strano
E un innamoramento senza senso
Per legge naturale a quell'età
I primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia
Ed un dogmatico rispetto
Per le istituzioni
Che cosa resterà di me
Del transito terrestre
Di tutte le impressioni
Che ho avuto in questa vita
Mi piacciono le scelte passionali
Quella saggezza pratica che si tramanda il popolo
Adoro quando sto lontano qualche settimana
Quell'atmosfera che ritrovo ritornando qui in Emilia
Figlio di un pensiero rosso e partigiano
Di recente ho qualche fremito diverso sul creato
Anch'io a guardarmi bene vivo da millenni
E vengo dritto dalla civiltà più alta dei Sumeri
Dall'arte cuneiforme degli scribi
E dormo spesso dentro un sacco a pelo
Perché non voglio perdere i contatti con la terra
Che cosa resterà di me
Del transito terrestre
Di tutte le impressioni
Che ho avuto in questa vita
Che cosa resterà di noi
Del transito terrestre
Di tutte le impressioni
Che abbiamo in questa vita