Renato Zero
Svegliatevi poeti
Svegliatevi poeti
Spegnete la tivvù
Vi hanno abbastanza offesi nessuno qui vi crede più
Se tutta quella splendida sincerità, sfuma... e se poi l'ironia con la volgarità, non fa rima
Voi non tacete non vi rassegnate
Non v'inchinate mai non vi vendete
Se resterete vivi, solo non sarò: io no!
Il tempo si è concesso
All'ultimo fast-food in nome del progresso
Coca-cola, un dio sei tu
Eccovi qui
Anche voi in orario
Eccovi qui
Mezze verità
Eccovi qui
Scoloriti e stanchi
Assenti più che mai
Voi prìncipi voi eroi voi santi!
Sei già vita pianificata
Omologata e sterile perciò
Trasgenica mania clonare una poesia
Per non doverla scrivere mai più!
E tu
Respiri a stento
Quel sentimento lo hai respinto ormai
Per essere il bancario che ora sei
Perché poi cancellasti quel tramonto
La voglia di un bicchiere in compagnia
Perché sei sempre il solito scontento: perché!
Io giurerei che c'eri
Forse mi sbaglierò
L'odore dei poeti non credo che lo scorderò
Eccoti qui
Scalzo e spettinato
Modi da re
Grande umanità
Eccoti qui
Che schiaffeggi il mondo
Perché sei ancora tu
Soltanto e solo tu: il verbo!
Sei già
Perfezione assoluta perché poni l'accento dove vuoi
Nell'universo sei
Spettatore attento tu
Perché il pensiero non si perda più...
Così
Quando incontri i poeti
Confidagli le pene e i mali tuoi
Tu puoi affidargli l'anima lo sai
Per tramandare ai figli dei tuoi figli
L'essenza della tua esistenza e poi
Perché un altro poeta si risvegli: e ti svegli