Antonello Venditti
Robin
E suo padre lo voleva avvocato
E sua madre per lo meno professore
E sua nonna lo sperava un altissimo prelato
Per un fatto strettamente personale
Ma si chiamava Robin, Robin Hood
E ogni donna la colpisce nel cuore
Nel cuore lui la colpirà
Robin

A dieci anni aveva già la sua banda
Un violino, due chitarre e batteria
A Natale finalmente trovò un pianoforte
Spolverato dai ricordi di una zia
E si chiamava Robin e la sua banda

Robin ti porta con lui
Robin ti toglie dai guai, se vuoi
Lui non ti tradirà mai
Perché, perché...
La sua voce ti va dritta nel cuore
E la sua musica per tutti canterà
Le sue mani parleranno di milioni di storie
Di potenti, ladri e figli di papà
E si chiamava Robin e la sua banda

Sulla strada che porta a Piumazzo
Incontrarono un bandito gentiluomo
Disse: "Vengo da Cesena e son proprio sfortunato
Ma in compenso io conosco la regione"
Piacere: sono Libero come il sole, il cielo
Io farò di te un eroe, io ti insegnerò a colpire e poi scappare
Non ti prenderanno mai perché tu sei
Robin, più veloce del vento, quello che tu rubi lo ridai
Coi tuoi sette straccioni in un solo momento
Degli stadi e delle piazze tu sei il re
Robin
La tournée cominciò da Torino, davanti alle carceri nuove
Fregarono una Giulia sorpresa dal mattino
E verso sera si misero a suonare
E li ascoltava Marian, la rossa
Laureata in lettere antiche
Lavorava in una scuola di Milano
Disse: "Basta un po' di trucco, un mantello verde mela
E sul viso una mascherina nera
Adesso tu sei Robin perfetto

All'incrocio della via Tiburtina
Fu investito da una strana nostalgia
Disse: "Torno tra un momento", ma nessuno ci credeva
Lasciò tutte le sue cose e scappò via
Lui si chiamava Robin, Robin, Robin Hood