Enzo Jannacci
Senza I Danè
Tutto è cominciato
Da quando ci han detto che a lui
Ci avrebbero portato via l’orto
Se avesse sbagliato a fare il disegnino sul pezzetto di carta
Allora lui adesso ha detto:
“Bene, da domani si volta pagina
Mi portano via l’orto
Da domani si volta pagina”
Allora lui, via, è andato via, via via
E ha lasciato lì l’orto

Cos’è la vita senza i danè?
La margherita senza i dane?
Si volta pagina
Senza i danè siamo sempre al limite

Fermate i vigili, senza i danè
Cercate il Bettega, senza i danè
Nuoto sul lastrico, senza i danè
Siamo ancora al limite

E allora lui che era là ha detto:
“Staranno meglio quelli lì
Che son rimasti là col mio orto”
Lui no
Lui
Lui aveva un’altra vita da vivere
Perché la vita dev’essere vissuta
Lui
Con l’orto
Che se ci portano via l’orto
Lui
Che vita è?
Cambia la musica
Lui
Chi vende i mobili, senza i danè
Chi mangia in macchina, senza i danè
Ocio che è rancido, senza i danè
Sono troppo al limite

Sul mare luccica, senza i danè
A Cesenatico, senza i danè
Guarda che sandali, senza i danè
Sto calcando il limite

Piange il telefono, senza i danè
Suona l’armonica, senza i danè
Canta ma è timido, senza i danè
E la donna è prensile

Cos’è la vita senza i danè?
Tutta la vita, senza i danè?
Ma allora è vita senza i danè?
Siamo sempre al limite