Ghemon
Via Da Qui
[Testo di "Via Da Qui"]

[Strofa 1]
Questo è come l'ultimo giorno del mio passato
Rientro in casa con il passo felpato come un ladro
Ho molta fretta e poco tempo da un lato
Per riprendermi i vestiti dall'armadio e qualche quadro
Nell'unico fottuto quarto d'ora che ho rintracciato
Nella calma surreale in cui mi sono rintanato
Chi sta vivendo un incubo? Chi si è affezionato?
Chi vuole mandarmi via? Massimo Bagnato
L'ultimo giorno della salita
Della crisi di astinenza che mi fa quasi senso
La testa mi fa un cenno di assenso
Quando il cuore dice vattene adesso
Che questo tiro a segno non ha più senso
Non percepitelo come uno spostamento
È il trasloco di tutto l'universo che ho dentro
Del mio fuoco che mai è stato così in silenzio
Cobra Kai nel mio dojo non ammetto il fallimento
Ho capito che la lotta è come tra Golia e Davide
Ma a voi la differenza sembra quasi impalpabile
Nel mondo che vuole arrivare fuori dalle metafore
Che ha la filosofia del ribaltabile
Il mondo che bestemmia il calendario nel traffico
E guarda il porcilaio del suo leader maximo
E intanto qui il salario si abbassa e gli anni passano
Ma io canto solitario come il passero
[Ritornello]
Via da qui, via da ciò che non ci fa più crescere
Pezzi di di questo mosaico, siamo tessere
Via da qui, un altro passo verso il vuoto
Fuori da ogni spazio e luogo
Sembrerà la fine a voi, anche se...
Non può finire mai

[Strofa 2]
Questo è il primo giorno del mio futuro
Quello dei propositi come per l'anno venturo
L'anno senza scudo, spada, l'anno in cui sono nudo
In cui non conto quante sono le ferite che suturo
Chiudo con la mia caricatura
Parlo solo a chi crede che discutendo si matura
Gente della mia levatura
Non devo sopportarvi con la scusa che amo questa cultura
Siete la spazzatura che se mi amo mi silura
Mi dileggio caldeggia la mia candidatura
Una volta che ho fatto la scrematura viene esclusa
Non mi tocca come l'acqua su un giubbotto di cordura
Siete un cancro che non ha palliativi
Mi date il voltastomaco e non è un fatto di gusti relativi
Io sarò pure noioso con i miei testi gentili
Ma voi siete dei cretini che non sanno i congiuntivi
Parlate di quello che vivete o prendetevi delle sedie
La rivoluzione sta prendendo piede
Ho misurato il cerchio in cui siedete, Archimede
Il muro di ignoranza che ti scherma ha le crepe, babe
Sapevo che potevo avere il mondo in pugno
In quei sabati disperati da solo sul notturno
Tu fai Kurt Cobain per gli infottati di turno
Ma io, io sono Domenico Modugno
[Ritornello]
Via da qui, via da ciò che non ci fa più crescere
Pezzi di di questo mosaico, siamo tessere
Via da qui, un altro passo verso il vuoto
Fuori da ogni spazio e luogo
Sembrerà la fine a voi, anche se...
Non può finire mai