Io non so bene quando è iniziato
Fatto sta mi sono trovato
Per terra nel campo sdraiato su un lato
Uno scatto e ad un tratto
Lui se n'era già andato
Nato il giorno in cui sono scomparso...
Prima che apparisse
Il vuoto da cui mi rialzo
Ogni marzo ogni santo giorno
Che inciampo in qualche passo falso
Era l'incontro del primo tipo
Come un invito, puntavo il dito
Nuove galassie già dal mattino
Dopo riapparse più da vicino
Tendevo il filo del mio destino
Ancorato ad un mondo estraneo e lontano
Mentre la forza partiva da dentro
Come un flusso sottocotuneao
Cerchi nel grano, i primi segni
Paesaggi umani
Tu che non non ti rassegni mai
Dischi volanti, linguaggi alieni
Io perso nel via vai
Pensieri strani, noi semiumani
Sempre più pieni di rabbia
Credo poi m'abbia rapito
Scappo dalla mia mia
Gabbia mentale il cielo è infinito...
E adesso sono uno di loro
Una voce fuori dal tuo coro
Scusa se sono ancora in volo
Fisso umani fissati al suolo
Siamo fissati, noi predisposti
Scopi già prefissati
Tu cosa scopri quando ti sposti?
Sogni nascosti immersi nel vuoto
Dei giorni nostri
Lancio grattacapi
Nobilito il mio flow
Come Edgar Allan Poe, macabro
Porto rime dal mio baratro all'oblio
La notte è il rifugio di un addio, non il mio
Rido li dove non c'è più niente
Da ammirare, il buio scompare
Mentre ti sta per catturare
La luce che scende da quell'astronave
Ed ora la vetta è un abisso
Poi verso quel precipizio
Tu versami da bere
Dai stiamo insieme per notti intere
Tanto tutto questo è già scritto
Dal giorno in cui ha avuto inizio
Io non ne esco sconfitto
Questo è il motivo per cui esisto