Swelto
La fata del lago
[Strofa 1]
Si diceva che da quella collina
Provenisse il suono di un canto bellissimo
Era la voce più dolce mai sentita
Che gli abitanti in zona conoscevano benissimo
Si diceva che la voce provenisse
Da una fata diversa che viveva nel lago
La sua storia forse è un po' più triste
Non così perfetta per quel mondo ordinato
Si pensava che lei si nascondesse
E che si vergognasse dei passanti
Canti alleviavano cadute, promesse
Che non sono state mantenute negli anni

[Strofa 2]
Quando un giorno la gente si chiese
Perché all'improvviso smise di cantare
Correvano le voci nel paese
Che perse il sorriso in silenzio per le strade
Lei voleva avere ciò che non poteva avere
Fino a gettare fango su tutto quello che aveva
La bramosia è ben diversa dal volere
Ti travolge con un pianto, come un fiume in piena
Quando una sera un contadino la trovò lì da sola
Verso la scogliera le disse:
"Cosa ti consola all'ombra di questa
Luna piena, un'eclisse?"
Lei sorrise poi rispose nulla di importante
Con la delusione di chi è diventata grande
Un vulcano in eruzione pieno di domande
Sulla pelle come verità che arde
Il contadino disse: "Tieni, bevi pure un sorso
In paese tutti si chiedevano dov'eri
Il vento fa al caso nostro
Perché spazza via tutti i brutti pensieri
Vedi quella pineta in fondo?
Ci sono solo due sentieri
È difficile cambiare il mondo
Ma puoi cambiare il modo in cui lo vedi"

[Ritornello]
Quelle strade malconce
Sono un mondo incantato
Quando suona il più dolce
Canto mai immaginato
Dove ciò che è sbiadito
Sembra colorato
Dal suono della voce
Della fata del lago
E la fata del lago
Sotto il cielo infinito
Prese i sogni per mano
Gettò a terra il vestito
Come ai tempi di Adamo
Quando nulla è esistito
Dove tutto è iniziato
Con un frutto proibito