John Princekin
La nube purpurea
[Strofa 1: Woof]
Siamo quelli incappucciati nella notte
Con cattive intenzioni, evoluzioni
Di quelli che ammazzano i supereroi
Privi di allucinazioni
Figli della nebbia o figi di sognatori
Qui resti fermo e muori
Quindi corriamo, non è una maratona
Questa è corsa di tori, a voi scoppiano i cuori
In strada lo sai chi cercare
Fatti due conti poi fatti due bare
Io che ti uccido, Benni che ti taglia
E PK che ti ripone in due bare
Stai muto, muto, muto come una tomba
Tu non sbagli se mi dici: "Bomba"
Un LZ sul cielo di Londra
Un sottomarino tedesco che affonda
Io mi sono fatto da solo
Nella vita come nel lavoro
Se mi miglioro c'è chi dice che lo faccio
Per i soldi, sono senza un decoro, tutti bravi loro
Dimmi cosa hai fatto per poterti immaginare
Questo collettivo ha ideali forti
Il resto a noi non ci tocca, ricorda
È questione di fotta, prima di parlare devi sciacquarti la bocca
[Strofa 2: Benni]
Sto mentendo, il testimone è questo cielo
Il mondo intero sta dormendo e non gli sembra vero
Sono sempre stato al largo, alla deriva
Nella galera del mio corpo tra le grida
Peccato che sul più bello hai finito il fiato
Che peccato, sei lo specchio del tuo risultato
Sei cresciuto, ma nessuno l'ha notato
Ti sei venduto, ma nessuno ti ha comprato
Dal basso, alle radici del chiasso
Gli occhi lucidi, l'apocalisse e il trapasso
Noi zona di guerra, tu ancorato sopra al materasso
Che vederti così triste è uno spasso
Non non siamo un marchio, noi siamo il marchio
Impresso a fuoco a vita sulla carne
Sulla pelle del cosmo tra le stelle in disparte
Noi siamo l'arte dalle terre di Marte
Morte sopra questa musica, stronza
Vuoi toccare il fondo in cui sprofondo a rintocchi? Ah
Butta le braccia indietro e sprofonda nei miei occhi
Fino a dove non tocchi e decifra
Questo codice nell'anima ogni volta
Che ti aspetto e che rappo
Per ogni affetto ed ogni volta che mi cavo questi fili
Di luce dal petto
[Strofa 3: John Princekin]
Non esistono strade, solo muri
I tuoi occhi si abbassano mentre giuri
I volti si fanno scuri, morti futuri
Lo sai che picchiano sui tamburi
Proveniamo dal sole
Tu corna sulla testa come un caprone
È il primo episodio di una specie più grande
Che porta sul vostro pianeta il suo odio
Nel freddo siderale fra il fanatismo della piazza
Stronzi, non pregate, il vostro dio è della mia razza
E poi è distante
Talmente distante che il tempo si addensa
Non è che se preghi col cuore piangendo d'amore
Poi torna qualcuno che neanche ti pensa
Combatti se hai le palle
Porta te stesso sule spalle
O sarai carne nelle celle
Commerciata fra le stelle
Serve amore per sé stessi
Per essere vivi in questo tempo
Servirebbe lo volessi
Per portarlo davvero in grembo