Luchè
L’Essere
['O Iank]
Il primo verbo che ti insegnano. Sono le prime sicurezze che cadono. Un velo copre l'anima/ L'acqua scende sulle teste, l'arma diventa polvere/ La vita insegna a correre. Quanti nodi da sciogliere. Alza gli occhi e provati/ e vedi chi sei, nessuno lo sa a fondo. Chi si cerca in un pianto/ chiamando tutti i santi. Viene l'affanno. La penna stende i tratti, non arranca il carattere. Poi inizi a picchiare/ Le prime mazzate non sono mai finite, è sempre la prima volta/ Non urco che so chi sono, ma queste parole sono risposte che do/ Molotov e inchiostro, firme nella chiesa, il mutuo per la casa, famiglie intere che promettono/ Basta un attimo e si infiamma tutto. Una confessione, 300 Padre nostro/ A che servono 100 rose, un voto? Se quando abbassano la croce, nessuno la rialza

[Luchè]
Mani unite, fratelli in cielo, non lo credevo. Occhi nello specchio: io chi sono? Sei un eterno infedele/ Luchè mi sei mancato ieri. Parli, stai lontano, io guardo avanti/ e spellando, cambio identità. Baciamo labbra seccate dal vento delle conferme/ perchè senza non siamo niente. I soldi vincono le idee e non piangere/ se muoio per un attacco terroristico. E' meno grave di uno Stato che non dà spazio ad un artista/ Ma per ora sono vivo, ancora la voce mia suono nel rione, rimbomba la tentazione/ Criminale il bravo ragazzo, freddo o affettuoso? Vittima o affressivo? Rivincita o delusione? E' più forte chi ama o chi si nasconde?/ Io passo attraverso le persone, spartendo copia e creazione/ Figlio di tutto quello che ispira rime. E' una crescita ad ostacoli, dove chiunque può essere "Dio"

[Sir Fernandez]
Uno sguardo a guardia dell'essere. Gli occhi si fermano mentre si vola a crescere/ Dove le parole pesano un uomo e un altro ancora. Cercano dentro, non si vedono mentre si cerca di credere che il tempo passa presto/ Le facce cambiano ma non è lo stesso. E allora si cammina ancora/ davanti a sguardi che non vedono orecchie, non sentono le anime, urlano/ ti fermi e pensi "Sono il riflesso di niente". Ti fermi e senti il silezio portato dal vento/ Ti fai uno scopo e stringi i denti. Stenti ora la vita. Senti risposte che non hai mai capito/ Come fa Dio a sentirti quando le braccia si stendono un uomo a vendersi e come fa poi un altro a premere i grilletti per stendere/ Capisci l'esistenza: questa vita non ha senso se vai avanti senza obiettivi, un putno fermo, un punto di arrivo

Rit. x2
Sono le pretese di chi non si arrende. I nervi tesi, la vita preme/ Si vendono i sogni, i conti li porta chi non si nasconde/ Qual è il peso di questa esistenza? Leggero senza vivere o pesi se vivi, ci pensi?

['Ntò]
Distributore di bene. Voglio vedere incinta chi con me dorme, gioia enorme. L'essere trasmetto ad un altro corpo/ Natura che si evolve, magari prendere i colpi perchè diventa devoto al revolver/ Motociclette giù ai club con i figli dei "Don", quello vero. A Napoli devi essere uomo/ Killer intorno. Feroce chi ti aiuta. Finisci nelle tombe di noce/ Scavi due metri e mezzo, la folla, il prete, la chiesa e il quesito/ Questo siamo: camici e autopsie. Principio senza camici, acquari nelle ville, agguati nei vicoli, catene/ Spendi quello che hai, brigadiere. Oggi conta il secondo, il verbo "avere"/ Un bivio equivoco per l'equilibrio. Solo un brivido se bevi il liquido. Quindi io sobrio/ sono proprio io quello che sarei. Quello che voglio lo penso quando la carne e le ossa coprono l'anima

[Pepp J One]
Rumori di chiavi dietro le serrature sulle porte di chi campa per la maggior parte di notte/ Siamo noi luci gialle e forti. Parlando allontaniamo la morte/ Con la fretta di vivere si fugge. Le frasi non si conservano, sono coperte di raso/ Come una fantasia copro insicurezze. Il Il bene si coltiva/ Rivalità o vuoi essere te stesso? Gioventù repressa. Voglio morire con la consapevolezza. Corrigli appresso se non ti rispecchi/ Rispetta pure se non ti piace ma aspetta. Spirito critico ma costruttivo/ E' bello nascere daccapo. In mezzo al distrutto capisci cosa vuol dire e sei costruttivo: analizzi, scrivi e non è sempre liscia/ L'anima soffre: la pulisci o la offri a chi sappiamo? Come rimaniamo? Ci sentiamo o non ci vediamo più? Gli occhi si gonfiano pensando a chi c'era e ora se ne è andato in cielo

Rit. x3