Il Post
Genius
Negli ultimi giorni diversi giornali americani che si occupano di media e Internet si stanno occupando di Genius, un sito nato nel 2009 come contenitore di testi di canzoni hip hop a cui ciascun utente può aggiungere delle note scritte – per comprenderli meglio – e ora ricostruito con l'ambizione di "annotare il mondo intero". Negli anni, è diventato molto popolare per essere un contenitore piuttosto affidabile di testi musicali (per i quali non esiste ancora un unico sito di riferimento) e per le note dei suoi utenti, visibili sul lato destro di ciascuna pagina. Con gli anni, si è inoltre espanso fino a ospitare testi di generi musicali diversi dall'hip hop (ha anche cambiato nome: fino a poco fa si chiamava "Rap Genius") e discussioni sugli argomenti più disparati, fra cui notizie di sport e fatti di attualità.

Nel 2014 Genius ha ottenuto 40 milioni di dollari di finanziamento da privati e due anni fa ha ricevuto soldi anche da Marc Andreessen, uno dei più famosi investitori americani di start up (ha finanziato anche Skype e Airbnb, e lui stesso inventò Mosaic, il primo browser nella storia di Internet).

Pochi giorni fa, inoltre, il critico di musica pop del New Yorker Sasha Frere-Jones ha lasciato la rivista per diventare caporedattore di Genius. Frere-Jones è uno dei più apprezzati critici musicali in circolazione e in molti si sono sorpresi che abbia lasciato il New Yorker, una delle più famose e rispettate riviste al mondo, per essere assunto da una start up dai contenuti frivoli, diciamo.

In generale, però, tutti gli articoli pubblicati in questi giorni spiegano che i fondatori di Genius (che hanno tutti meno di trent'anni) hanno progetti molto ambizioni. Il sito è già molto popolare: un anno fa aveva già 1,5 milioni di utenti al giorno. il cui traffico comunque dipende ancora in larga parte dai testi delle canzoni. Pochi mesi fa Genius ha lanciato una funzione che permette a ciascun sito di aggiungere annotazioni ai propri contenuti, di cui si parla molto bene: con Genius non si possono annotare quindi solo testi di canzoni ma articoli come questo, storie, narrativa, post.

Com'è nato Genius
Il sito ha aperto nel 2009 come "Rap Exegesis" – "esegesi di testi rap" – ed è stato fondato da Mahbod Moghadam, Tom Lehman e Ilan Zechory, tre ragazzi statunitensi che si sono conosciuti all'università di Yale. Nel 2009 Zechory lavorava a Google, Lehman per un fondo di investimento e Moghadam era appena stato licenziato da uno studio legale. Una sera stavano ascoltando una canzone del rapper statunitense Cam'ron, Family Ties, in cui era contenuto il verso "80 holes in your shirt, there: your own Jamaican clothes" ("ottanta buchi nella tua maglietta: ecco qui il tuo vestito giamaicano"). Lehman e Zechory chiesero a Moghadam di spiegare cosa volesse dire quel pezzo di canzone.

Racconta il New York Magazine che «meno di 24 ore dopo Lehman aveva costruito la struttura base di Rap Exegesis». Il sito conteneva un elenco di canzoni hip hop con alcune parti sottolineate: cliccandoci sopra, nella parte destra della pagina comparivano le note, cioè le interpretazioni al testo o i rimandi ad altre canzoni, scritte dagli utenti del sito (che potevano anche votare le migliori).

La risposta di Moghadam a Lehman e Zechory riguardo Family Ties – che spiegava che i giamaicani erano poveri e di conseguenza avevano i buchi nelle proprie magliette – fu la prima inserita in Genius. L'annotazione era sbagliata e anche un po' razzista, come ha ammesso successivamente lo stasso Moghadam, che successivamente si è dimesso dal cda della società dopo che Gawker ha scoperto alcune sue note controverse sulla dichiarazione di intenti di Elliot Rodger (il responsabile di una sparatoria avvenuta a Santa Barbara, in California, nel maggio del 2014, nella quale sono morte sette persone).

Come accaduto anche a Wikipedia, la cui qualità delle annotazioni è migliorata col tempo, via via che il sito è stato scoperto e utilizzato da un numero sempre maggiore di utenti è diventato sempre più affidabile e popolare: su consiglio del manager di Lady Gaga, a un certo punto, Genius ha anche introdotto la funzione "utente verificato", tramite la quale gli stessi musicisti possono inserire delle note. Da tempo, poi, la comunità di utenti di Genius può scrivere annotazioni anche su articoli di news, celebri giocatori di calcio e casi esaminati dalla Corte Suprema.

Oggi il gruppo di moderatori che lavora per Genius approva tutte le richieste di modifiche alle annotazioni, migliora le voci già presenti e ne scrive di nuove. Le note al famoso discorso di Martin Luther King che inizia con "I have a dream", che si trova nella sezione "Storia", sono 45, quasi tutte ben fatte.

Alla fine del 2013 circa 1,5 milioni di persone visitavano il sito quotidianamente: ancora oggi, però, molto del traffico del sito è generato dalle persone che ci arrivano cercando il testo di una canzone. Oggi Genius è infatti la fonte principale di chi cerca oscuri riferimenti contenuti in canzoni hip hop o di rock anni Settanta, sebbene sia stato accusato di «iper-intellettualizzazione dei testi hip hop»: cioè fondamentalmente di voler trovare una spiegazione complessa a un certo testo anche quando non è necessaria, assegnandogli quindi più valore del dovuto. Un esempio: la spiegazione di questo verso di una famosa canzone di Eminem, "8 Mile", è lunga diciannove righe. Man fuck this shit; yo, I'm goin' the fuck home
World on my shoulders as I run back to this 8 Mile RoadCosa vuole diventare 
Come per Wikipedia, al momento, uno dei guai di Genius è che il numero di persone che si occupa di gestire e scrivere le annotazioni è molto ristretta. A partire da questo, il magazine Capital ha chiesto a Sasha Frere-Jones se abbia pensato di aver lasciato il New Yorker "solo" per scrivere le note di alcune canzoni. Frere-Jones ha risposto che scriverà alcune note «perché è divertente» ma che è stato assunto da Genius «per costruire una squadra di nuovi redattori e per aiutare a far crescere la comunità di utenti». Di recente Genius ha assunto un altro giornalista statunitense, Christopher Glazer, che si occuperà di politica e cultura.

Oggi, come scrive il New York Magazine, «la sfida di Genius non è tecnica ma culturale: deve convincere la gente che avere le note su una pagina Internet è una cosa che devono desiderare». Da pochi mesi, infatti, Genius ha lanciato una funzione per cui ciascun utente può scrivere un testo e tramite Genius aggiungerci delle note, incollando poi il tutto nel proprio sito. La speranza di quelli di Genius è che grazie una parallela espansione del proprio sito e di questa funzione, anche gli utenti meno impallinati comincino a preferire le pagine annotate rispetto a quelle "pulite".

Felix Salmon, esperto di giornalismo online passato recentemente da Reuters a Fusion, ha definito per esempio la funzione di Genius – che ha utilizzato per corredare alcuni dei suoi articoli – «fantastica». In molti però, come Tim Lee di Vox, hanno suggerito che non tutti gli utenti potrebbero volere una specie di integrazione dei commenti online – la cui utilità, in certi contesti, è oggetto da tempo di un affollato dibattito – nel corpo del testo. Non è nemmeno chiaro in che modo Genius riuscirà a fare soldi, da questa presunta espansione: per ora non produce utili e sul sito non è presente pubblicità.