Franco Battiato
Sette Sufi
[Maestro]
A giudicare dall'apparenza, il ramo è l'origine del frutto; ma in realtà, il ramo è venuto all'esistenza in vista del frutto. Se non ci fossero stati un desiderio e una speranza per il frutto, come avrebbe potuto il giardiniere piantare la radice dell'albero?
Ecco perché, in realtà, dal frutto è nato l'albero.
[Uomo 1]
Vi ascolto.
[Uomo 2]
Durante un mio viaggio alla ricerca del miracoloso, capitai in una zona del nord Africa, dove esiste il monastero senza porte dalle mura alte come l'antica Uruk.
Per entrarvi, bisogna attendere che qualcuno decida di calare giù una corda con appesa una cesta; cosa che potrebbe non accadere.
Aspettai invano per due giorni, ma la notte successiva mi apparve in sogno un essere trasparente, una pura vibrazione di luce.
"Quando avrai trasceso la condizione dell'uomo", mi disse, "sarai condotto in una terra dolcissima che non si può né immaginare né rappresentare: la sua natura è di espandere l'anima nella gioia.
E in questo firmamento ciò che è giovane non diventa vecchio, ciò che è nuovo non diventa antico; non si corrompe cosa alcuna né si guasta; nulla muore; nessuna persona desta si addormenta, poiché il sonno è fatto per il riposo e per scacciare il dolore... e in questo luogo non ci sono né sofferenza né dispiacere."
[Donna]
Io fui già un tempo giovane e ragazza ed anche pianta ed uccello e muto pesce che salta fuori dal mare.
A Murcia, dove ho abitato per sette anni, ebbi come maestro Ibn Arabi, a Lui pace e gloria.
Il mondo è fatto di sostanze grossolane e di sostanze sottili; E fa da velo a se stesso, di modo che non può vedere Iddio proprio perché si vede. Dio resta sempre sconosciuto, così all'intuizione come alla contemplazione, poiché l'effimero non ha presa sull'eterno.
Non è possibile avvicinare la divinità sì che abbia accesso ai nostri occhi. Non è corredata di umana testa sulle membra, né di piedi, né di agili ginocchia, né di vergogne pelose, ma è Intelletto sacro ed ineffabile, che coi rapidi pensieri per l'Universo intero si squaderna.
[Maestro]
Giusto
[Uomo 3]
Negli ultimi tempi, mi sono dedicato con assiduità all'esercizio che Lei ci assegnò l'estate scorsa. Ho preparato un pezzo che ho chiamato, parafrasando il libro di Abul Qasim, "Luci sulla scienza dei suoni e sui percorsi interni della voce." Ho delimitato la ricerca alla sola zona del sentimento, sperimentando che il punto che colpisco con una nota all'interno, risuona esattamente nello stesso punto all'esterno di chi ascolta.