Nicolas Godin
Caccia All’uomo: Il terzo giorno
Il terzo giorno, lo sceriffo Wister esce dal pueblo e vede Dark lontano, sulla pista che porta al deserto. Monta a cavallo, e al passo, lo segue. Si lascia portare dalla bestia. Ogni tanto il caldo e la stanchezza lo fanno addormentare. Dopo tre ore si ferma a una sorgente. Pensa che l'indiano potrebbe averla avvelenata. Ma riempie le borracce e riparte.
"Non devo lasciarlo arrivare al deserto," pensa. "Ci moriremo tutt'e due, là dentro. Devo fermarlo prima," pensa.
Beve un sorso d'acquavite. Aspetta che il sole si abbassi ancora un po', all'orizzonte. Poi dice piano: fine del gioco, ragazzo.". E parte al galoppo. Dark non sembra accorgersene. Continua al passo, senza voltarsi. Forse sta dormendo.
"È mio," pensa lo sceriffo Wister. Trecento metri. Duecento metri. Cento metri. Lo sceriffo Wister estrae la pistola. Cinquanta metri. Dark si volta, ha una pistola a canna lunga in mano, mira e spara. Un colpo.
Il cavallo di Wister scarta sulla destra, poi frana sulle zampe anteriori. La bestia finisce sdraiata su un fianco. Solleva la testa, cerca di rialzarsi. Wister riesce a scivolargli via da sotto. Sente un dolore bruciante alla spalla. Poi sente un secondo colpo entrare nella carne dell'animale. Alza la testa, si appoggia al corpo del cavallo e spara tre colpi di pistola, uno dopo l'altro. Il cavallo di Dark si impenna sulle zampe posteriori e ruota su se stesso, scalciando nell'aria. Lo sceriffo Wister sfila il fucile dalla sella. Dark riprende il controllo del cavallo e parte al galoppo, cercando di scappare. Wister mira e spara due colpi. Gli sembra di vedere Dark piegarsi sul collo dell'animale. Poi vede il cavallo rompere l'andatura, sbandare, fare ancora una ventina di metri e franare a terra. Vede il corpo di Dark sbalzato nella polvere.
"Addio ragazzo," pensa.
Carica il fucile, prende la mira. Dark sta cercando di rialzarsi. Wister spara. Vede uno sbuffo nella polvere, una decina di metri prima del corpo di Bear. "Merda," dice. Spara ancora. Il proiettile va a morire vicino all'altro. Dark si alza. Recupera la sua pistola. Con l'altra mano sgancia le borse dalla sella. Rimane in piedi, lo sguardo su Wister. Un'ottantina di metri, tra loro. Un tiro di fucile. Qualcosa di più.
Lo sceriffo Wister guarda il sole. Pensa che ha ancora molto tempo, prima del buio. La spalla gli fa male, non riesce a muovere il braccio senza sentire una fitta feroce. Allora sgancia le borse dalla sella e se le mette a tracolla sulla spalla buona. Carica il fucile. E si mette a camminare verso Dark. Il ragazzo lo vede, si volta, e si allontana, anche lui camminando, lentamente.
Lo sceriffo Wister si immagina la scena, vista dall'alto, due uomini a strisciare nel nulla, e pensa: "siamo due condannati."
Camminano per due ore, poi Dark abbandona la pista e piega verso Est. Lo sceriffo Wister si ferma. "È pazzo", pensa. "Si sta infilando nel deserto. È pazzo". Prende il fucile e spara un colpo in aria. Dark si ferma, si volta. Allora Wister lascia cadere le sue borse per terra. Poi getta il suo fucile, spalanca le sue braccia. Dark rimane immobile. Wister gli cammina incontro, lentamente. Dark non si muove. Wister continua a camminare, poi a poco a poco abbassa le braccia e avvicina le mani al calcio delle pistole.
Arriva a una cinquantina di metri dall'indiano. Si ferma. La spalla lo fa impazzire. Sente il cuore pulsargli così forte da fargli male. "Falla finita, ragazzo," grida. Dark non si muove. "C'è il deserto da quella parte, vuoi morire da stupido?," grida. Dark fa qualche passo verso di lui. Poi si ferma. Rimangono così, uno di fronte all'altro, due schizzi neri nel nulla. C'è un silenzio così orribile che lo sceriffo Wister ci sente dentro Benjamin urlare.