Nicolas Godin
La puttana di Closingtown: Young
Young si è voltato, ha allungato una mano verso il cinturone appeso sulla sedia, ha estratto dalla fondina la pistola e adesso la tiene stretta in pugno. Fa scivolare la canna sulla pelle di Fanny. Bianca la pelle della puttana di Closingtown, bianca.

Lei fa per alzarsi. "Sta’ giù", lui dice.
Le appoggia la canna della pistola sotto il mento. "Non muoverti. Non urlare".
"Cosa diavolo fai", lei dice.
"Zitta".
Fa scivolare la canna della pistola sulla pelle, sempre più giù. Le apre le gambe. Appoggia la pistola sul suo sesso.
"Ti prego Young", lei dice.
Lui spinge lentamente la pistola. Poi la tira fuori e adagio la rinfila dentro.
"Ti piace?", dice. Lei inizia a tremare. "Non era questo che volevi?", lui dice.
Spinge in fondo la pistola. Lei inarca la schiena, appoggia una mano sulla guancia di Young, dolcemente.
"Ti prego, Young", dice. "Ti prego".
Lo guarda. Lui si ferma. "Stai calmo", lei dice. "Sei un bravo ragazzo, Young, vero? Tu sei un bravo ragazzo". Le colano lacrime dagli occhi, le scendono sul viso dappertutto.
"Fatti baciare, mi piace baciarti. Vieni qui Young, baciami". Parla piano, senza smettere di guardarlo.
"Resta con me, facciamo l’amore, vuoi?" Sì, lui dice. E ricomincia a muovere la pistola, avanti e indietro.
"Facciamo l’amore", dice.
Lei chiude gli occhi. Ha una smorfia di dolore che le sfigura il volto.
"Ti supplico, Young".
Lui guarda la canna della pistola entrare e uscire dalla carne. Vede che è rigata di sangue. Solleva con il pollice il cane della pistola. "Mi piace fare l’amore", dice.