Giorgio Poi
Tubature
[Testo di "Tubature"]

[Strofa 1]
Con la felpa blu
E le scarpe da ginnastica
A madonna sul divano
Con gli occhi hai disegnato
Sul soffitto i tuoi pensieri
Ragnatele ad opera
Di abili ingegneri
È lì che vuoi andare ad abitare
E hai detto non mi va di restare a casa
Andiamo fuori a guardare
La notte scivolare sul canale
Oppure si potrebbe rimanere a parlare
Chiusi dentro un bar
A lasciarsi sciogliere la lingua nella bocca

[Strofa 2]
Vivere in città piene di tombini
E di bambole del gas
Di centraline e tubature
E strane connessioni, fibre ottiche
E cereali auricolari
Che fanno bene a tutte le età
Tornare da New York con un cappotto nuovo
Ma con la faccia vecchia
Di uno che non dorme quando viaggia
In gola un gargarismo di parole strane
E un brutto torcicollo
Frutto di pensieri troppo scomodi e pesanti

[Strofa 3]
Un tuffo dal cuore alla pancia
Mi guardi e ti sbucci un'arancia
Un forte desiderio di farsi trasportare
Per quanto ancora non ci credi
Domani andiamo a vivere sul mare
Su palafitte a forma di astronave, di astronave
La faccia che è tutta un sorriso
E descrive un umore preciso
Si lascia trasformare da un flusso di parole
Adesso che tutto è già deciso
Che il tempo non ci scappi tra le mani
Facciamo le valigie e via lontani
[Outro]
Hai visto com'è strana la città
Hai visto com'è strana la città

Hai visto com'è strana la città
Hai visto com'è strana la città
Hai visto com'è strana la città