Margherita Vicario
L’impotente
[Testo di "L'impotente"]
Bella festa, in me si desta
Il desiderio di
Cercarmi una signora
Oh sì, ora!
Sono stato umiliato
Ma qui nessuno lo sa
Quindi posso star tranquillo
In fondo ballo come un grillo
Va' che occhi belli grossi
Ah, vorrei chiamarli miei
Anche se non l'ho previsto
Ora vado là e la conquisto
Come un re
Per la miseria, sua maestà
Da mortale io le chiedo: "Che ci fa lei qua?"
Mi è preso un colpo al cor
Che bel fior!
Già le devo dir pardon
Per la dose di amore con cui ora le innaffierò
Delle rose alate le porterò
E poemi e musiche d'amore comporrò
E non so se poi mi spiego
Non accetterò un diniego
Sono ricco, non sai quanto
Se permetti, me ne vanto
Sono giovane, caparbio
Si può dire, un po' testardo
Bella sei...
I suoi occhi non mi sembrano volermi dire
"Sono tua, se vuoi"
I suoi occhi non mi sembrano volermi dire
"Vengo via con te"
I suoi occhi non mi sembrano volermi dire
"Ti abbraccio io per bene"
I suoi occhi non mi sembrano volermi dire
"Ti tengo stretto, stretto dentro un letto
Amo già il tuo odore"
Scusi, devo andare, so che le dispiace
Certo signorina, lei a ballare è un'incapace
E poi io rammento che, guardandola per bene
Credo non sia degna neanche un poco del mio nome
Lei non sa chi sono io
Lei non sa chi sono io
Lei non sa chi sono io