Dottore...
La felicità fa male, mi aiuti per favore
Mi restano due ore
Di tristezza assoluta
Sto aspettando un temporale, la pioggia è benvenuta
Perchè si confonde assieme ad ogni lacrima caduta
Ho un disturbo che porto fino alla pensione
Cerco tristezza in ogni cosa, chi me lo impone?
Sono tripolare amo farmi male, odio ste persone
Non so ragionare, non so qual'è il mio nome
La tristezza prende il sopravvento, per convenzione
A volte non so cosa dico, parla il mio alter ego
Quello allegro lo diniego
Sappiamo tutti morire ma nessuno qui sa vivere
Scrivere, descrivere e poi dopo convivere
Con ansia e paranoie che non riesco ad estinguere
Poi ci sono sere dove metti le cuffiette
Provi emozioni vere e non guardi le lancette
Le ore sembrano minuti frate sono già le sette
Metti una maschera e sorridi anche se sei alle strette
Parlo poco ma con gli occhi che fanno un casino assurdo
Basta guardarmi in faccia per capire ogni disturbo
Questa non è tristezza, nemmeno depressione
È voler qualcuno accanto che non sia solo illusione
Quella confusione che si manifesta nella testa
Quando dici vattene ma pensi solamente "resta"
Nella testa ho una tempesta funesta che non si arresta
Vorrei essere libero ma ho i piedi nel cemento
Sprofondo sempre di più ad ogni minimo lamento
Soffrire e non fiatare ormai è solo questo che provo ogni momento
In fondo siamo tutti uguali e forse per questo vi odio
La mia vita è una serie ma non dura un episodio
Sono apatico dottore
Neanche il migliore liquore
Mi fa sentire dolore
Sono privo di emozione
Sono le 4 di notte canto dopo varie botte
In questo stato non ragiono sto sdraiato che svariono
La gente fugge mentre il tempo mi distrugge
Con le depakine in tasca mentre la memoria sfugge
Con l'oligofrenia, la paranoia e l'apatia
Un momento prima della morte, in agonia
Sono troppo debole per affrontare la realtà
Per questo sono fatto con un sogno che risalta
Fra c'ho ho un sogno che mi esalta
Spero che non si ribalta
Spero che l'hai capito, quando passa la fattanza
Voglio solo essere il mito di un ragazzo solo in stanza
Sapere di aver colpito anche senza speranza
Le cicatrici vengono soltanto se guarisci
Qua danza il mio corpo e zero cicatrici
Solo tagli aperti e non per colpa di nemici
Mentre scrivo testi tipici
Vorrei essere ai tropici
E invece chiuso in casa fra con gli antidolorifici
Non sono c'ho che manca al rap, non manco a nessuno
Ho iniziato a fare rap nel momento meno opportuno
Ci vuole una vita per imparare a vivere
E una vita di merda fra per continuare a scrivere
Ora fissami negli occhi, ho una guerra
Iride spento, una perla
Ti lancio il mio cuore, tu afferra
Credo sia la fine il mio corpo accasciato per terra