Pathos
Non so dov’è
Se una rima tiene in vita
Qua non è finita
Mentre affronto ogni mia guerra
Tengo la mia schiena dritta
Questo mondo non sa più cosa inventarsi per farmi del male
Mi dice ??? in lacrime ma silenziate
Mi racconta dell'Ucraina, di foreste, di corpi buttati
Morti come merda in una fossa poi dimenticati
Mi chiede perché noi italiani spostiamo lo sguardo
Solo per guardare una bolletta che è salita in alto
Ma che cazzo dovrei dirgli?
Siamo campanilisti, oltre a venti non contiamo cantiamo fra vinti
Bel paese di furiosi citofonatori
Solo un branco di coglioni voterebbe la meloni
Le cui primе guerre sono i rave, un dispеrato
Ha minacciato di sventrarla io l'avrei aiutato
Ma mi farebbe schifo averla vicino
Come a lei se sua figlia sarà lesbica e vorrà un bambino
La politica è come uno scroll su Instagram
E speri un video nuovo sia quel poco migliore di prima
Ma come posso biasimarti, c'è un’alternativa?
Stavi meglio prima, io voglio solo fuggire perché:

Non so dov'è
Quel mondo che
Trovavo quelle volte quando il vento si metteva male cerco la pioggia, la libertà
Non so cos'è
Quel vuoto che
Ci inghiotte nella notte quando forze sconnesse, commosse impediscono d'essere
Non so dov'è non so dov'è non so dov'è dov'è dov'è
Son Mercoledì ma martedì troia su Tik Tok
Ieri è morto quel mio amico, piango mentre filmo
Forse se mi spoglio allora sapranno che esisto
Sei un coglione se lavori oggi van’ le cripto
Sono sigma perché l’omega gliel'hanno (?) spinto
Mentre piango assieme a un tizio che mi dice ancora oggi
Ce l’hai fatta a non buttarti da un palazzo
Penso che se fra due ore non mi sveglio perdo i bus del cazzo
Due lavori, mangio male, ma ora crepo meno
Se aspettavo questa musica ero insieme a Gregor
Scarafaggio sotto un ponte accanto
E lui chi è?
Un po' come fra gli zero fra l’Italia e il rap
Un po' come se domani cambiasse qualcosa
Se mi svegliassi sopra "Esse" col sorriso in posa
La verità è che scrivo solo per vedere il giorno
Ma c’ho una voglia di rivalsa che incendia il tuo sogno
Under dog legato a questa carta che va a tre e sessanta
Con la faccia sull’asfalto lascio sangue occhi e braccia
Ma una rima è quella voglia di vita a pochi metri dall’asfalto dopo il salto di un pazzo suicida

Non so dov'è
Quel mondo che
Trovavo quelle volte quando il vento si metteva male cerco la pioggia, la libertà
Non so cos'è
Quel vuoto che
Ci inghiotte nella notte quando forze sconnesse, commosse impediscono d'essere
Non so dov'è non so dov'è non so dov'è dov'è dov'è
Non so dov’è
Quel parco che
Trovavo quelle volte quando il vento si metteva male c’era la pioggia, la libertà
Non so perché
Quel bosco che
Mi nasceva sulle carte è diventato così fitto che il sorriso lì si è perso e non so