Rumo
L’abisso
[Strofa]
Sono in fondo al mare, legato, senza muta
Pieno di sassi intorno, dentro un sacco di iuta
In superficie sale solo qualche bollicina
Aria per le orecchie di chi non mi aiuta

Non è un problema d’ego, neanche d’autostima
Non mi piace come sono adesso, e neanche prima
Non credevo che il sentiero del futuro avesse curve
E che portassero a deserti di cui non sopporto il clima

Sugli alberi sparsi, appollaiate torve
In uno stormo, nere, tutte quante le mie turbe
Occhi di bottone, il becco duro, le ali rotte
Amano guardarmi con le loro facce furbe

La sabbia intorno è identica, ovunque viaggia a frotte
Sospinta da una brezza che rimescola le rotte
Non vedo né la fine né l’inizio delle dune
E allora preferisco rifugiarmi in una botte

Affondo lentamente, guardando le due lune
Che il mio sguardo un po’ annebbiato in mezzo al cielo giustappone
E mentre colo a picco dentro all’acqua sconosciuta
Guardo intorno e vedo un sacco, sassi ed una fune