Svegliati, rumeno, dal sonno della morte
In cui ti hanno sprofondato i barbari tiranni!
Ora o mai mai crogiati un nuovo destino
A cui inchinarsi anche i tuoi crudeli nemici!

Ora o mai mai diamo prove al mondo
Che in queste mani scorre ancora sangue romano
E nei nostri cuori custodiamo con orgoglio un nome
Trionfante in battaglie, un nome come Traiano!

Alza la tua ampia fronte e cerca in te stesso
Come alberi nelle montagne stanno migliaia di giovani vigorosi;
Una voce ancora aspettano e saltano come lupi nell'ovile
Vecchi, uomini, giovani, ragazzi, dalle montagne e dalle pianure!

Guarda, ombrе maestose, Michelе, Stefano, Corvino
Nazione rumena, i vostri discendenti
Con braccia armate, con il vostro fuoco nelle vene
"Vita in libertà o morte!" gridano tutti

Prima di voi siete stati distrutti dalla malignità dell'invidia
E dall'cieca mancanza di unione a Milcov e nei Carpazi!
Ma noi, penetrati nell'anima dalla sacra libertà
Giuriamo di stringerci la mano, di essere sempre fratelli!

Una madre vedova dai tempi di Michele il Grande
Chiede aiuto dai suoi figli oggi
E maledice con lacrime negli occhi chiunque
In tali pericoli, diventi un traditore!
Che periscano per fulmini, tuoni e polvere da sparo
Coloro che si ritirano dal glorioso luogo
Quando la patria o la madre, con un cuore tenero
Ci chiederà di passare attraverso spada e fuoco!

Non è bastato il jatagan della mezzaluna barbarica
Le cui ferite fatali sentiamo ancora oggi
Ora i crudeli cercano, nella loro cieca arroganza
Di rubarci la lingua, ma solo morti la daremo!

Rumeni da tutte e quattro le angolazioni, ora o mai mai
Unitevi nel pensiero, unitevi nei sentimenti!
Gridate al mondo che il Danubio è stato rubato
Per inganno e costrizione, attraverso astuti inganni!

Sacerdoti, con la croce sulla fronte! Perché l'esercito è cristiano
Il suo motto è libertà e il suo scopo è molto sacro
Preferiamo morire in battaglia, con gloria completa
Piuttosto che essere di nuovo schiavi nella nostra antica terra!