Dargen D’Amico
Come L’Italia e San Marino (Fritz Da Cat Remix)
Parti dal presupposto che un CD vale zero
Prima finisci prima ti togli il pensiero
Se può essere riassunto in una rima:
Non avrai dopo ciò che non hai avuto prima
E se prendi di mira mezzo mondo, l'altra metà
Comprerà pubblicità sui giornali e ti ringrazierà
Per aver deciso di starle vicino
Senza interferire, come l'Italia e San Marino
Ti amano se rimani immerso in apnea, submarino
E l'immenso rimane solo un'idea
Se non abbandoni il rap bidimensionale
Col peso delle collane che tiene al livello del mare
Ma tutta quella umidità è un ostacolo
Per l’inchiostro che cerca il block notes
Abbi un po' di rispetto per l’inchiostro
E sappi che solidifica solo ad alte quote
Di me ho capito questo:
Do titoli diversi, ma è sempre lo stesso testo
Ed è sempre riducibile a "carpe diem"
E le rime migliori non sono neanche mie
Prendo massime d’altri, le rigiro come guanti
Una è "la natura non fa salti
E l’avena non fa riso
Neanche se la semina la Mangano in paradiso"
Se la incontrassi lì, le direi: “Silvana
Mettiti con me, non sarò un figlio di puttana
Perché se amarsi un po' è come bere
Tu con un colpo mi trattieni il bicchiere?”
Non sarà certo un disco a correggere il mondo
Dio non ascolta i gospel
E di certo non sarà il mio
Se non l'ha cambiato Dalla con “Com’è profondo”
E se domani un produttore vorrà che m'impegni
Ruberò un po' da Benni, un po' da Nenni
Vorrei anch'io cambiare il mondo come i disegni
Ma mi costringono a far musica per minorenni
Che vogliono sentirsi dire figa e droga
Da me che di figa e droga ne vedo poca
Quasi sempre a casa, quasi mai fuori
Sono contrario alla droga per i minori
Ma se confesso alla gente come la penso
Mi darà del controcorrente semi–Lorenzo
E se dico copulare al posto di scopare
Dirà che il cd è sperimentale
E se dico che scrivo perché sono un fallito
Dirà che sogno di diventare un anti-divo
Kurt Cobain redivivo
E io che non so vendere i miei
Se non fosse automatico neanche respirerei
Mi sento di darti qualche consiglio
Come se un padre li prendesse dal figlio
Per scrivere una bella canzone
Non basta vivere una brutta situazione
Si, sicuramente il crimine paga
E si impara molto dalla scuola della strada
Con banchi di nebbia su cui scrivere
Ma io ti consiglio i banchi di nuvole
Lì qualsiasi sogno lo potrai rivivere
Che qui c’era solo una volta anche nelle favole
Sulle nuvole tutto è cultura
Lì se sudi nei pantaloni, crei
Un arcobaleno all'altezza della cintura
Se fai lì il tuo CD hai probabilità
Di ritrovarti tra gli invitati all'eternità
Se lo fai qui verrà ridimensionato
Anche dal primo di Nek, come l’uomo dal primo peccato (peccato!)
La musica che rimane sulla Terra
Finisce per suonare tutta insieme, come le cicale
Con concetti convenzionali
Come gocce sui vetri, senza nome, tutte uguali
E non risolvi se tratti fatti reali
E non risolvi se elenchi ideali
Prendi appunti dalle tue frustre
Valorizzale come un fotografo fa con le luci giuste
Per risultare originale
Devi arrivare al culmine di un processo verbale artificiale
Farlo passare per naturale
E soprattutto devi evitare le rime in are – ale
Ascolta l’ultimo consiglio:
Essere originali a tutti i costi
Equivale a partorire ogni mese lo stesso figlio
Alla lunga partorirai mostri
Equivale a rendere banale il processo vitale
Invece, essere originale equivale
A valorizzare ogni marchese come fosse il primo
Avere troppe carte in mano da giocare
A volte è un male, ricordi il ramino?
È come per scrivere un buon blues, non pensarci su
Segnati le prime idee sul block notes
Per un buon pezzo bastano poche note