Quando finisco nei bagni pubblici mi trovo a studiare la meccanica alquanto quantistica dei peli pubici: "e quello laggiù come ci è finito?" e io qui come ci sono finito? Non mi sto chiedendo perché sono in un cesso adesso, ma perché mi trovo sempre ad analizzare. Il punto è che anche se volessi forse non saprei raccontare perché ogni mio aneddoto rimbomba sempre nel mio ego con un eco concettuale. "Si vede che studi filosofia" è una delle analisi che mi propongono più spesso, solo che spesso deriva un distacco sempliciotto dal procedimento del ragionamento o dal fatto che affronto certe tematiche in contesti in cui per loro abitudine non c'entrano, ma in questi casi confondono il filosofo con l'eccentrico, categoria nella quale rientro già dalla fase che ha preceduto ogni mio studio. Non mi conosci, l'immedesimazione non è altro che una pareidolia ideale che non ammette di essere tale