Willie Peyote
Grida
(Insurrezione in metrica. Poesia rivoluzionaria, rivoluzione poetica)
(A 'sto giro vengo a prendervi!)

Willie Peyote:
Io vengo a prenderti stasera, ma senza torpedo blu
Altro che meglio gioventù, l’altra faccia dell’Italia che ti spacciano in Tv
Il mondo qua non va come vuoi tu
Ogni dio è caduto giù e il cielo è sempre meno blu
Piacere Gugi, se stai con me ti bruci
Lontano dalle luci, sempre in fuga dai segugi
E qua non si tratta di ideali comuni
Stai con noi solo se fumi e in base a quanto ne consumi
La mia generazione punta all’autodistruzione
E grida un po’ più forte che non teme la morte
È la vita che spaventa. Provincia meccanica brucia l’anima
È tortura sistematica
Ma dimmi chi mi giudica sta muscia satanica
Se nella stessa frase dico chiesa, fuoco e tanica
Torino città magica, Torino città tragica
Se la Torinobene ancora non s’immagina
I miei cazzo di progetti. Ho fogli nei cassetti
Con piani studiati, perfetti in tutti gli aspetti
Ma dimmi che ti aspetti, rifletti:
La rivoluzione parte dalle teste e poi passa ai grilletti
Fanculo a voi pivelli, non si tratta di spinelli
Siamo quelli che hanno ucciso i due fratelli Agnelli
Perché non è nelle mie corde fare il paggio di corte
Ho file di supporters che gridano piu forte
Rit
E se ti senti meglio tu con la tua crew, nel momento clou la mia gente grida più forte
Altro che sangue blu, faccie da tv, non siamo a Malibù, la mia gente grida piu forte
Stiamo con gli occhi rossi a fare su, in fuga dalle luci blu, la mia gente grida più forte
Torino shoppa questo posto viene giù, mani su, la mia gente grida più forte

Shula:
Sale la nebbia come al porto di Marsiglia
Guerriglia armata shoppa, techno-raver in pastiglia
Benzina in una bottiglia, ma quale presa del pubblico
È la presa della Bastiglia
Le mie armi per combattere: fumo un pacco di rizla
Parole che ho sprecato per gente che non lo merita
Palazzi cadono a pezzi distrutti come in Godzilla
E fuoco sopra chi mi insegna come in Elephant
Spariamo sui professori come in America
Per questo in strada vedo la rivolta di chi mendica
E se la guerra nei balcani non vi tocca
È la mia guerra dei bottoni ma per chiudervi la bocca
Nascosto come i partigiani sui passi in montagna
Non metterò la Kefiah, mi infilo il passamontagna
Combatto a viso coperto per cambiare la mia sorte
O mi do fuoco come Palach per gridarlo un po’ più forte