Lucio Dalla
Corso Buenos Aires
[Testo di "Corso Buenos Aires"]
Io non ho visto niente
Non ho visto la sua faccia
Passavo di qua
Con mia moglie andavo a caccia
Io l'ho visto da vicino
Gli occhi erano due sputi
La faccia era gialla
Una faccia da assassino
L'ho visto accarezzare un cane
Avevano lo stesso sguardo
Cane e uomo morivano di fame
Ma adesso dov'è?
Ma adesso dov'è?
Scendeva di corsa le scale
Le scale della metropolitana
In mano ci aveva del tonno
Un salame e una banana
Poi, sul più bello
È spuntato anche il coltello!
E un colpo di qua
E un colpo di là
Il cane gli stava sempre dietro
Gli occhi, lo stesso sguardo
Sembravano Cristo con San Pietro
Quand'erano in ritardo
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Dev'essere uno slavo
Che dorme e ruba alla stazione
Quegli occhi senza luce
È senz'altro un mascalzone
Chiamiamo un pulismano
Ho appena visto l'assassino
Dar fastidio a un bambino:
Lo teneva per la mano
Il cane, l'uomo e il bambino
Appena mangiato un po' di tonno
Si sono stretti vicino vicino
Forse morivano dal sonno
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ragioniere, dia a me la borsa
E vada via di corsa
In fondo a quella via
A chiamar la polizia
Non dobbiamo perder tempo
C'è un bar qui vicino
Si può telefonare
Ci beviamo anche un grappino
Arriva volando la volante
Con un furore sacro
Confusa da tutta quella gente
Non frena e fa un massacro
Alla fine della corsa il primo a cadere è il ragioniere che rivoleva la sua borsa (Portateli via)
Poi toccò a un bagnino che, ancora in mutande, aveva sospeso il lavoro di una piscina lì vicino (Portateli via)
Falciati, mentre guardavano i lavori in corso, due gemelli in pensione furono scaricati in un pronto soccorso (Portateli via)
Un salumiere e un tabaccaio, che da anni non si rivolgevano la parola, approfittarono della confusione per spararsi alcuni colpi di pistola!
Il padre vide la scena, si prese paura e dimenticò il sonno e la fame
Prese per mano il bambino, che disperato piangeva, perché non voleva lasciare lì il cane
Decisero in fretta di tornare a Barletta e corsero alla stazione
Perché a Milano in agosto, oltre al gran caldo, c'è veramente tanta confusione
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?