Lucio Dalla
E non andar più via
[Testo di "E non andar più via"]
Ho lasciato i pantaloni in un cortile
Ho perso anche una mano in un vicolo
Era un pomeriggio di aprile
Gli occhi me li ha portati via una donna grassa a forza di guardarla
Le labbra le ho lasciate tutte e due su un'altra bocca
O su una fontana, che a essere prudenti non si tocca
Ma mi brucia come un vecchio fulminante
O muori tu o muoio io
Da oggi Roma avrà un altro Dio
Io me ne vado via
Io me ne vado via
Dove, chiudendo gli occhi, senti i cani abbaiare
Dove, se apri le orecchie non le chiudi dalla rabbia e lo spavento
Ma ragioni giusto, seguendo il volo degli uccelli e il loro ritmo lento
Dovе puoi trovare un Dio nelle mani di un uomo chе lavora
E puoi rinunciare a una gioia per una sottile tenerezza
Dove puoi nascere e morire con l'odore della neve
Dove paga il giusto chi mangia, chi beve e fa l'amore
Dove, per Dio, la giornata è ancora fatta di ventiquattr'ore
E puoi uccidere il tuo passato col Dio che ti ha creato
Guardando con durezza il loro viso
Con la forza di un pugno chiuso e di un sorriso
E correre insieme agli altri ad incontrare il tuo futuro
Che oggi è proprio tuo
E non andar più via
E non andar più via
E non andar