Giorgio Gaber
I Magistrati
Giocano i dadi in allegre brigate
Tra stuoli di battone ben pagate
E dalle 4 del pomeriggio
Spediscono uno schiavo per sondaggio

Che vada al foro e cerchi notizie
Che riferisca di discorsi ascoltati
Quanti contrari e quanti allineati
Questa la vita
Dei magistrati

Poi si dirigono verso la piazza
Perché non li si accusi di mollezza
Ma in ogni vicolo, lungo il cammino
Si attaccano a un'anfora di vino

E giunti al foro, invitano affranti
I testimoni ed i contendenti
Poi mentre quelli si stanno a scolare
Loro si assentano
Per orinare

Quando ritornano sopra il palchetto
Dichiarano di aver udito tutto
Poi si riuniscono per il giudizio
E tra di loro non c'è mai uno screzio
Perché si fermano un'ora a parlare
Di vini greci, di arrosti e fritture
Di pesci grassi e di tordi ingrassati
Questa la vita
Dei magistrati