Francesco De Gregori
Generale
[Testo di "Generale"]
[Strofa 1]
Generale, dalla radiolina
La sento urlare: "Ordine, disciplina”
Ma lo sa che dove lei è seduto nessuno chiede aiuto
E non c'è una sola mina?
I generali si lustrano le medaglie
E c’hanno sangue freddo come rettili
Ma sono io che striscio tra le sterpaglie
E guardo da vicino come fischiano i proiettili
E dietro la collina sapessi, fa così freddo che congeleresti
E c’è una musica di colpi di fucile
Urla di ragazzi e giorni andati persi
Di vetri andati in pezzi
Contadina, questo ballo tu non lo concederesti a me
Che ho l'uniforme diversa dai tuoi fratelli
Partiti già da un anno ma che non torneranno
Diversa è la bandiera ed uguali sono i fardelli
E quelli che ti dicono che t'odio che ne sanno
Ma che ne sanno loro
E la cosa più tremenda della guerra
È che è bella anche se muoiono a milioni
Con i padri sette metri sotto terra
E con i figli che ci fanno le canzoni
[Strofa 2]
Generale, quanto tempo che è passato
Ma, quando ci ripenso, ancora piango
Ho ancora in bocca quel sapore di bruciato
Ricordo amici con la faccia in giù nel fango
E un treno che partiva pieno e che tornava vuoto
La mattina tremo quando dormo poco
Sogno un cielo nero da cui piove fuoco
E un filo spinato che mi avvolge piano
E mi blocca e mi lacera, mi entra in bocca, mi soffoca
L'aria è tossica, come quando cadeva una bomba
E aspettavo la prossima e la prossima, e la prossima, e la prossima
[Strofa 3]
E una contadina smorta aspetta alla porta come una bambina
Il fratello partito di prima mattina e diretto alla collina
E dietro la collina gracchiava una radiolina
In un giorno d'aprile
Ma io già avevo gettato il fucile
Già avevo gettato il fucile