Gianna Nannini
Morta per autoprocurato aborto
La stanza tua piena di fiori
E due coltelli i testimoni di un rito che non ha padroni
Un rito l'unico rimedio a libertà negate a volontà spezzate
In mezzo al sangue lei per terra vinceva la sua guerra
Senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi
Di dolore di rancore di timore
Ecco l'immagine e tutto a un tratto mi sembra assurdo
Le strade son di burro si scivolava si sprofondava che si faceva noi
Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita
Tra le macerie se la gente non ci sente più
Forse daranno un paradiso a donne come lei
Che così han deciso e in tutta questa ditruzione
Io cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana
Quel coso brucia dentro me dentro di me dentro di me
Si torce l'anima cos'è successo che cosa resta adesso
Che cosa suono io le grida spaesate
Le mani morsicate sue.......