Max Gazzè
La mente dell’uomo
Confluisce l'energia
Ma forse è ancora troppo presto
Quando la superficie dell'uomo è come una scorza
E in fondo non penetra altro che un'illusione di conoscenza
Che appare sotto lo sforzo della lampadina
Pensiamo poco e piano
Siamo tarli nella mente
Persi sotto un Dio prudente
Che spaventa da lontano
L'inevitabile duello tra girare la vite dolcemente
O battere il chiodo con il martello
Minatori dei ricordi immarsi in un vociare cauto
La mente dell'uomo
Pensiamo poco e piano
Siamo tarli nella mente
Persi sotto un Dio prudente
Che spaventa da lontano
I miei passi senza impronta
Non calpestano il sentiero
Sognando in bianco e nero
Tutto il resto qui non conta
La mente dell'uomo