Max Gazzè
Atto Di Forza
Evade il buio arcigno
Come una bolla d'aria
Verde perfetto
Svaria
In comignoli
Dov'è pieno
Di pioggia
Qualche abbaglio asciutto
E un tuono
Di carta ondeggia

Il cielo rivela filamenti
Di nubi strette
E le braci violette
Fosforescenti
Del sole
Già nato
Fanno il lago lento
E sottile
Un laminato
D'argento

Evapora immerso
Di nebbia
Come lenzuoli
E in mezzo
Alle labbra
Due fili
D'erba
Lei tira sassi
Ricurva sui buchi
Nell'acqua riflessi:
Ci specchia i suoi pochi
Vent'anni di età

Ma
Dietro il cappello
Di paglia
Lui calmo
Ritaglia
Un po' d'ombra
E si vanta
Ad un palmo
Da lei per quello
Che appare da tanta
Bellezza
Ed immonda!

Perché la ragazza
Ha tradito, lasciando
In lui prati
Di niente
E un fuoco distante
A incendiarlo

Pulsa l'aorta
Nel collo
Della ragazza nuda...
Lo stallo
Una volta
Voluto
È carne che grida:
"Aiuto!"

Si attacca
Alla panchina
Un vento di latta
La frusta sulla schiena
E aspetta
La grandine
Come un ceffone...
Farfuglia strambi
Cadaveri di parole

Fasci
Di gelo
Inchiodano
Gli alberi allo sfondo
E quest'ingombro
Di nuvole in nero
Sfoga
Rovesci
Come minacce

Il calo verticale
L'attraversa
Appieno
E com'è diversa
La vita reale...
I nubifragi
Son miti
E fragili
Stalattiti
Di cielo!