Elio e le Storie Tese
Uomini col borsello (Ragazza che limoni sola)
[Testo di "Uomini col Borsello"]
[Strofa 1: Elio, Riccardo Fogli, Sir Oliver Skardy]
Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza
Tant'è che c'è chi invidioso ti sussurra così: bea mona
Che in Veneziano vuol dire
Che se te guanto e te scaveso in quatro tochi che no ti mia ca te capisse un casso...
Vai, Riccardo
Il ragazzo spigliato col borsello che tal può definirsi
Lui lo sa che il borsello contiene quel bisogno d'amore che hai tu, ragazzina spigliata che limoni da sola
[Ritornello]
C'è un amore in ogni borsello
Se il tuo è proprio in quello che sfoggia lui
Raggiungi il Parco Capello col Tuttocittà
Lì trovi un drappello di uomini col borsello
Ma lui reggerà un cartello con scritto SONGHE IE
Ragazza che limoni sola, fermati un momento e ascolta
Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello, che ti guardava negli occhi senza parlare?
Quel ragazzo songhe ie
[Strofa 2: Elio, Riccardo Fogli, Elio & Riccardo Fogli]
Ragazza che limoni sola, limona con fierezza
Sento che tu, dio bonino
Puoi fare breccia nel cuore di un innamorato
Con gli occhi di Ben Turpin : lui per te ha progettato un borsello di vero budello
Frena quel tuo mulinello (Yes)
Ragazzina, io ti vedi già donna
Sarà l'effetto del budello
[Ritornello: coro e Riccardo Fogli]
C'è un amore in ogni borsello (C'è un amore)
Se il tuo è proprio in quello che sfoggia lui (Lui)
Ritorna al Parco Capello, lo troverai là
Ma in quel capannello (capennello)
Di uomini col borsello
Lui solo lo avrà in budello, e gli altri in finto bue
In finto bue, in finto bue, in finto finto finto finto finto bue
[Post-ritornello: Sir Oliver Skardy]
O ti fia menitea da soa, faghe veder tuti che ti se sgagioa;
So al Parco Capeo , so sempre a tracoa, el me ripien te fa goa;
Versime co a ciave che ti ga in cor, fumite un spineo, fame far l'amor
L'amor sfacià che nisuni te ga dà, sora go un carteo con scrito so el più beo
Ciuke va dee bone parchè se un furegon, mi so qua co Elio scavesà e me faso un trombon
Oooooo iiiiiiii
[Outro: Vittorio Cosma]
Era un luminoso pomeriggio d'aprile e i due giovani Giorgio e Piero si incontrarono nella radura di Sherwood. I ragazzi subito incrociarono i loro peni in segno di reciproca stima, quando sui loro visi stupefatti si dipinse lo stupore. Uno dopo l'altro scoprirono di avere dietro di loro Lady Marian. La ragazza emise un squassante e forte peto. Quando cominciò a correre, rossa in volto, i due ragazzi videro un peto dietro l'altro, sempre più potente, e capirono di essere caduti in una trappola