Hélène Ségara
Uomini soli
Li incontri dove la gente
Viaggia e va a telefonare
Col dopobarba che sa di pioggia
E la ventiquattro ore
Perduti nel Corriere della Sera
Nel va e vieni di una cameriera
Ma perché ogni giorno viene sera?

A volte un uomo è da solo
Perché ha in testa strani tarli
Perché ha paura del sesso
O per la smania di successo
Per scrivere il romanzo che ha di dentro
Perché la vita l'ha già messo al muro
O perché in mondo falso è un un uomo vero

Dio delle città e dell'immensità
Se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi
Vediamo se si può imparare questa vita
E magari un po' cambiarla prima che ci cambi lei
Vediamo se si può farci amare come siamo
Senza violentarsi più con nevrosi e gelosie
Perché questa vita stende e chi è steso
Dorme o muore oppure fa l'amore

Ci sono uomini soli
Per la sete d'avventura
Perché han studiato da prete
O per vent'anni di galera
Per madri che non li hanno mai svezzati
Per donne che li han rivoltati e persi
O solo perché sono dei diversi
Dio delle città e dell'immensità
Se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi
Vediamo se si può imparare questi dogmi
E cambiare un po' per loro e cambiarne un po' per noi
Ma Dio delle città e dell'immensità
Magari tu ci sei e problemi non ne hai
Ma quaggiù non siamo in cielo e se un uomo
Perde il filo è soltanto un uomo solo