Daniele Silvestri
Sì, no... non so
Sì, No
Non lo so, ci dovrei pensare
No, Sì
Però lei che domande fa?!
È un prete, sì, va bene
Ma mi consenta, devo dissentire
Lei, spero, comprenderà
Sono rimasto impressionato dal suo comportamento
Una persona come lei, venuta su col
Vecchio e con il nuovo testamento
E li conosce almeno come io conosco
Topolino, e non è stato carino
Che proprio lei certo dotato di grande
Sensibilità mi avesse interrogato con tale
Superficialità, da ridurre quasi a un quiz televisivo
Il dubbio più grande che ricordi da che sono vivo
Io non so se sarò in grado di restare
Insieme, di volere bene
Di aspettare il tempo che passa ogni
Giorno più lento, e di sentire
Che l'anima ingrassa dentro
Io non so se saprò veramente
Dare un senso a quello che oggi penso, se
Sarò in grado di cucire le piaghe, non
Vedere le rughe, non lo so neppure
Si...nceramente
Non dico niente
Nemmeno alla gente che osserva
No...taio, mi sente?
Se può, gentilmente
Vorrei una domanda di riserva
Io non so però scommetto che non basta dire
"Se state insieme ci sarà un perché?"
Si...nceramente
Non dico niente
Nemmeno alla gente che osserva
No...taio, mi sente?
Se può, gentilmente
È come quando da bambino a quasi tutti succede
Qualcuno viene vicino, ti sorride, e poi ti chiede:
"Piccolino, tesoro, rispondi a una domanda
A chi vuoi più bene tu: papà o mamma?"
Mamma mia che stress! che imbarazzo!
Come si fa a non capire
Che è una domanda del ...
Deleteria, che da sola può segnare una svolta
L'inizio dei dubbi, dei sensi di colpa
Io non so
Si...nceramente
Non dico niente
Per non fare un disastro
No...taio, mi sente?
Gentilmente mi fermi il nastro
(pausa)
Non si può mica semplificare sempre
La divisione del bene e il male
Poi non è visibile a corpo nudo
Io non sono più così sicuro
Sì