Enrico Ruggeri
Il Tempo (Che Immobile Va)
Tavolo messo all'angolo con sopra le bevande
Noi ballavamo i lenti chiudendo le serrande
Io mi sedevo timido e non mangiavo mai
Perché mi domandassero "Cos'hai?"
Tu già desiderabile, io che crescevo piano
Io così vulnerabile col mio bicchiere in mano
E raccontavo aneddoti, frutto di fantasia
Ma non osavo mai condurti via
Questo rumore del tempo che va
È un ritorno, una nuova partenza
Ma rimane la stessa presenza
Che porto nel cuore
Cambia, ma poco ci insegna
Ogni giorno che scivolerà
Mentre una mano disegna
Il percorso del tempo
Che immobile va……
Le voci dai megafoni, le manifestazioni
I furti dei microfoni, le giustificazioni
Io consegnavo subito, poi me ne andavo via;
Molto rumore, poca compagnia
Sento il sapore del tempo che va:
È un respiro già molto pesante
Resta qualche persona distante
Che porto nel cuore
Tieniti stretto al presente
Che domani poi scivola via
Qualche distacco apparente
Regala momenti di malinconia
Teneramente cinico, bastian contrario attento;
Animo inconsapevole di ciò che c'era dentro
Quanto volevo averti, oggi chissà chi sei?
Magari non ti riconoscerei
Questo rumore del tempo che va
È un ritorno, una nuova partenza
Ma rimane la stessa presenza
Che porto nel cuore
Cambia, ma poco ci insegna
Ogni giorno che scivolerà
Mentre una mano disegna
Il percorso del tempo
Che immobile va……
..il tempo che immobile va....