Enrico Ruggeri
Il giorno del black out
Noi barricati in casa a respirare solitudini
E ci attacchiamo a macchine come malati
Terminali di malinconia
Guardiamo negli schermi le altre vite che ci scorrono
Le persone che passano e ci lasciano fuori
E siamo virtualmente dipendenti da correnti
Come in un videogioco trascinati dagli eventi
Come bambole passate nelle stanze dei bambini
Che crescendo non le guarderanno più
Che crescendo non le abbracceranno più
I corpi per la strada sono solo degli ostacoli
Da superare in fretta per tornare presto
A casa e non guardare dietro più
Il mondo visto solo dentro a dei cristalli liquidi
Investiti da immagini dai vivaci colori
Sicuri di non esser stati mai così contenti
Nell'anima, nel cuore, nelle orecchie e nelle menti
Noi pacifici soldati pienamente realizzati
Fino a quando non ci capiremo più
Quando non ci riconosceremo più
Poi un giorno la corrente finì, il contatto sulla rete sparì
Qualcuno si suicidò, qualcuno impazzì
E la vita della gente cambiò, e la gente fuori casa tornò
Si misero a parlare
E si sentì cantare per la strada
Per strada